mercoledì 22 gennaio 2025

La CO2 non conta ai fini della temperatura globale



LA STORIA DEL CLIMA DELLA TERRA CI RACCONTA CHE LA CO2 NON HA MAI CONTATO AI FINI DELLA TEMPERATURA GLOBALE.

di Stefano Scolari

I QUATTRO GRAFICI che riporto a seguire, MOLTO NOTI in CLIMATOLOGIA, RACCONTANO la STORIA del CLIMA della TERRA e SBUGIARDANO COMPLETAMENTE le TEORIE CATASTROFISTE secondo cui il clima sarebbe guidato dalle POCHISSIME PARTICELLE di CO2 in atmosfera: 420 ppm di cui quelle antropiche sono soltanto 16 ppm (il 4% della CO2 complessiva).

Il PRIMO GRAFICO inizia dal Precambriano, 4,6 Miliardi di anni fa, e riporta l'andamento della Temperatura Globale Media (TGM) e della CO2. Si vede ad occhio nudo che non c'è correlazione, tranne periodi minori: la temperatura sale e la CO2 scende oppure la temperatura scende e la CO2 sale.

Per quanto riguarda la TEMPERATURA GLOBALE si nota nettamente che nelle Ere geologiche passate la temperatura del pianeta è stata quasi sempre molto più alta rispetto ai nostri tempi. Dall’inizio del Cambriano, 570 milioni di anni fa (che è anche l’inizio dell’Era del Paleozoico), la temperatura è stata quasi sempre, al 90%, di 8 – 10°C superiore a quella attuale e libera dai ghiacci, anche ai Poli.

INOLTRE l’ATTUALE ERA GLACIALE è INIZIATA 30 MILIONI di ANNI FA e si è INTENSIFICATA 3,6 MILIONI di ANNI FA (all'inizio del periodo Quaternario) ed è una delle tre ere glaciali avvenute dall’inizio del Paleozoico; le due ere glaciali precedenti si collocano intorno a 440 e 300 milioni di anni fa, denominate rispettivamente Andino-Sahariana e Karoo (altre due ere glaciali precedenti si collocano nel Precambriano). Si sottolinea che le ere glaciali sono caratterizzate dalla costante presenza dei ghiacci ai Poli, anche durante l’estate.

La CO2 è STATA SEMPRE più ALTA, anche di molto, RISPETTO al LIVELLO ATTUALE.

Durante il Precambriano ha raggiunto il picco assoluto di 7.000 ppm e all'inizio del Paleozoico ha raggiunto i 4.800 ppm per poi scendere gradualmente a 1.000 ppm alla fine del Paleozoico.

Poi durante l’era del Mesozoico e alla fine del Giurassico, la CO2 è risalita fino ad arrivare, 146 milioni di anni fa, al picco di 2.800 ppm e da allora ha iniziato una discesa costante fino a 4 milioni di anni fa, quando si è stabilizzata al livello attuale che è il più basso in assoluto nella storia della Terra.

E’ interessante notare che durante l’era glaciale Andino-Sahariana (intorno a 440 milioni di anni fa) la CO2 è aumentata fino a raggiungere il notevole picco di 4.500 ppm.

Il SECONDO GRAFICO (fonte Climate4you - Global Temperature) si riferisce agli ultimi 420.000 anni e mostra n. 4 periodi glaciali (o glaciazioni), di circa 90.000-100.000 anni ciascuno, intervallati da n. 5 periodi interglaciali di circa 10.000-12.000 anni ciascuno caratterizzati da un clima mite, come l’attuale periodo interglaciale denominato Olocene; questa alternanza regolare tra cicli glaciali e cicli interglaciali corrisponde ai cicli di Milancovitch. Nonostante la mitezza delle temperature anche i periodi interglaciali rientrano nell’era glaciale perché la Terra per definizione si trova in una era glaciale quando entrambi i poli sono ghiacciati in maniera perenne anche d’estate, come accade anche ai nostri giorni.

Durante l’ultimo periodo glaciale, durato 100.000 anni, quando l’Europa era abitata dall’uomo di Neanderthal, i ghiacci artici arrivavano all’altezza delle attuali città di Parigi e Berlino. I picchi minimi della temperatura erano di circa 8-9 gradi inferiori alla temperatura attuale. Tenuto conto della ciclicità dei periodi glaciali (cicli di Milancovitch) si prospettano tempi duri per la futura umanità quando arriverà una nuova glaciazione.

Il TERZO GRAFICO riporta la temperatura dell'attuale periodo interglaciale (Olocene), ossia gli ultimi 11.000 anni, caratterizzati da un clima mite che ha favorito lo sviluppo della civiltà e quindi di tutte le attività umane, in particolare dell'agricoltura. Nonostante l'alternanza di periodi caldi e freddi, si vedono chiaramente i periodi caldi dell'Olocene, Romano e Medioevale (optimi climatici), tutti con temperature più alte rispetto al periodo attuale .

I periodi freddi invece del nostro periodo interglaciale sono tutte delle PEG, piccole ere glaciali

Il QUARTO GRAFICO riporta separatamente l'andamento della temperatura globale e della CO2 negli ultimi 11.000 anni fino 1854 (mancano gli ultimi 170 anni per i quali ci sono grafici più dettagliati). La temperatura è stata quasi sempre superiore a quella attuale e la CO2 presenta un trend in salita da 6.500 anni che certamente non può essere attribuito alle attività umane.

Commento al grafico 4 dello scienziato Ole HUMLUM, autore e gestore del sito www.climate4you.com: “” Le variazioni di temperatura del passato mostrano una scarsa (se non nulla) relazione con il contenuto di CO2 atmosferico del passato, come mostrato nel pannello inferiore della figura. Inizialmente, fino a circa 7000 anni prima di oggi, le temperature sono generalmente aumentate, anche se la quantità di CO2 atmosferica è diminuita. Negli ultimi 7000 anni la temperatura è generalmente diminuita, anche se le registrazioni di CO2 mostrano ora una tendenza all'aumento. Nessuno dei picchi di temperatura periodici di 950-1000 anni è associato a un corrispondente aumento della CO2. ..... Tuttavia, dal diagramma sopra riportato non è possibile individuare alcun effetto netto della CO2 sulla temperatura ed è quindi ovvio che possono verificarsi cambiamenti climatici significativi senza essere controllati dalla CO2 atmosferica. Altri fenomeni oltre alla CO2 atmosferica devono aver esercitato il controllo principale sulla temperatura globale negli ultimi 11.000 anni.””

RIASSUMENDO , i DATI STORICI della TEMPERATURA GLOBALE MEDIA (TGM) dimostrano che:
1°) non c'è correlazione tra TGM e CO2, infatti l'andamento della temperatura è stato quasi sempre all'opposto di quello della CO2.

2°) nelle ere geologiche passate la Temperatura Globale è stata quasi sempre molto più alta di quella attuale; come anche le concentrazioni della CO2 in atmosfera sono state molto più alte di quelle attuali che sono al livello più basso nella storia della Terra.

Le temperature calde hanno favorito lo sviluppo della vita vegetale e animale, infatti i primi primati sono comparsi sulla Terra 55 milioni di anni fa quando la Temperatura Globale Media era 8 gradi superiore a quella attuale (e di 10 gradi superiore rispetto al minimo storico assoluto della Terra) che è stato il picco massimo nella storia della Terra, raggiunto in precedenza solo un’altra volta alla fine del Paleozoico. Una prova schiacciante che la vita è favorita dalle temperature calde.

Va comunque ricordato e sottolineato che la CO2 non è un inquinante ed è il gas della vita sulla Terra perché è il cibo delle piante; senza CO2 non esisterebbero le piante e, quindi, neppure gli animali.

Inoltre bisogna sapere che l’effetto serra dipende quasi interamente, al 96%, dal Vapore Acqueo - H2Ovap, che ha una concentrazione in atmosfera di 12.000 ppm (valore medio), circa 28 volte superiore alla CO2 (420 ppm) ma ben 750 volte superiore alla sola CO2 antropica pari a 16 ppm (il 4% della CO2 totale).

Infine c’è il metano (CH4) che i catastrofisti climatici considerano un pericoloso gas serra, tanto da voler chiudere gli allevamenti di bovini e indurci a mangiare insetti e farine proteiche di insetti. Ma non dicono mai che la concentrazione del metano è 1,9 ppm, cioè su un milione di particelle in atmosfera il metano non arriva neanche a 2 particelle, una nullità assoluta ai fini dell’effetto serra.

In CONCLUSIONE i CATASTROFISTI CLIMATICI o non sanno nulla di clima ed effetto serra o MENTONO SAPENDO di MENTIRE, EVIDENTEMENTE per FINALITÀ che NON RIGUARDANO il CLIMA ma invece il Grande Reset che è l’obiettivo strategico del World Economic Forum. D'altronde il pacchetto delle soluzioni green vale mille miliardi di euro annui per decenni e decenni solo in area UE per decenni e decenni e chi pagherà? I popoli della UE, naturalmente

Inoltre tali politiche green distruggeranno le nostre economie industriali soprattutto automobilistiche e dell'indotto facendo perdere solo nella UE decine di milioni di posti di lavoro .

di Stefano Scolari



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