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venerdì 28 giugno 2024

Le pesche di Borgo d'Ale (Vercelli)

 
Un tempo, se passavo da Borgo d'Ale nei mesi di giugno e luglio, era tutto un susseguirsi di banchetti posticci posizionati lungo la strada, strabordanti di prodotti. Ogni agricoltore, piccolo o grande, esponeva la propria frutta e verdura, soprattutto pesche. 

Adesso i banchi sono rari, bisogna quasi cercarli. La traccia che seguo è un ombrellone rosso sistemato in modo anomalo a bordo strada, privo di indicazioni, ma sufficiente ad attirare l'attenzione. Svolto nel cortile e le cassette di pesche e di albicocche sono lì ad attendermi.

Incontro Irene, in compagnia di un piccolo cane. Mi spiega che in effetti non esiste più la Borgo d'Ale dei miei ricordi: "Facciamo ancora tutto a mano, molti hanno smesso". 

La mia scelta cade sui cestini di pesche tabacchiere, quelle piatte, e di albicocche, a cui aggiungo qualche chilogrammo di altre pesche, che indico come "normali".

Nei prossimi giorni si svolgerà la tradizionale "Festa delle pesche", ma Irene precisa che si tratta di una iniziativa dei giovani, a base di musica, più che di una vera e propria sagra della pesca.

Anna Arietti



Fotografie di Anna Arietti.





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"Borgo d'Ale (Ël Borgh d'Àles in piemontese) è un comune di circa duemila abitanti in provincia di Vercelli, in Piemonte. Si trova lungo l'ex strada statale 593 di Borgo d'Ale, nella Pianura Padana.
È noto per la produzione ortofrutticola, soprattutto di pesche (ogni anno si celebra la tradizionale "Festa delle Pesche", iniziativa dei giovani con musica e balli), kiwi e uva fragola, mentre in passato anche nel settore delle confezioni di abbigliamento. La pesca 'Bella di Borgo d'Ale' è un Presidio Slow Food". (Fonte Wikipedia -https://it.wikipedia.org/)

"La pesca "Bella" di Borgo d’Ale è una vecchia varietà a polpa bianca. Il frutto, tondeggiante e di pezzatura medio-grande, ha buccia con colore di fondo verde chiaro-biancastro e di sovraccolore rosso-rosato. La polpa è bianca con venature rossastre in prossimità del nocciolo, molto aromatica (sia in bocca, sia al naso) e si stacca facilmente dal nocciolo (...). La coltivazione inizia nel 1920 e nel 1930 si registrano già 115 ettari di pescheti. La continua espansione della coltura spinge il Regio Podestà a richiedere l’istituzione di un mercato stagionale di frutta e verdura. Così, nel maggio del 1932 nasce il mercato di Borgo d’Ale. La peschicoltura diventa fonte di lavoro e prosperità per molte famiglie e nel 1937, quando la superficie a pesco arriva a superare i 380 ettari. La produzione continua a crescere. Negli anni '50 si registrano 40 mila quintali, che a metà degli anni '70 diventano 100 mila quintali, dei quali il 10% circa è costituito dalla "Bella" di Borgo d’Ale. Da lì in avanti inizia il progressivo declino (...)".
Fonte. https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/pesca-bella-di-borgo-dale/

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