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martedì 2 gennaio 2024

Brusnengo: da San Desiderio alle colline, in viaggio dietro casa #brusnengo #innamoratidelbiellese #luoghichesonopoesia #capodanno



Testo e immagini di Enea Grosso

 È il costante stupore dello sguardo  il vero motore di ogni viaggio! Attraverso l'attenzione per le piccole cose si è costantemente in volo, anche senza salire su di un aereo.  

Ho avuto la fortuna di viaggiare fin da bambina, e  sono grata sia per questo che per il dono infantile di stupirmi che ho conservato nel tempo come un talismano.


Percorrendo la salita verso "il Forte"  a Brusnengo, nei pressi della Borgata Talocchino, il cartello con la scritta "PRESEPE" davanti a San Desiderio (XVI sec.) m'invita a spingere il portone e ad entrare. 
Inspiegabilmente, la prima cosa che noto - prima ancora del  presepe ai piedi dell'altare - è una specie di piccola scrivania davanti ad un mobile in legno che troneggia sulla destra: apro e scopro una vecchia pianola, non so se funzionante o meno. Sul momento i tasti non rispondono; ma se si trova lì, immagino che possa ancora accompagnare il rosario o i vespri per i fedeli della frazione. 


Ogni volta che entro in una chiesa subito cerco la balconata dell'organo ... e questa piccola tastiera seminascosta è comparsa come un gioiellino in attesa di essere visto, come un ulteriore augurio dai mondi della musica, dopo il concerto del 31 Dicembre della Camerata Ducale di Vercelli. 




Pochi passi dopo San Desiderio, alla fine della frazione, la strada prosegue sterrata attraverso i vigneti. Un tratto percorso tante volte, ma la luce e il cielo disegnano paesaggi sempre nuovi: oggi il profilo delle montagne biellesi è nitido, irresistibile, non si può non scattare almeno una foto ... 




... o anche due o tre o quattro, perché la nebbiolina bianca in basso ora  disegna un quadro nuovo - uno scenario da Signore degli Anelli o Cronache di Narnja. 





Poco importa se sotto  a quel  velo bianco così scenografico ci siano solo le cave di sabbia del Parco dell'Arcobaleno e le case di Curino -  e non draghi né regni in attesa d'essere scoperti: il paesaggio mi ha in pugno. Ad ogni curva è una fotografia. Di foto in foto arrivo all'oratorio della Madonna degli Angeli ... 




La Madonna degli Angeli 


...  e poi scendo verso Curino;  e dopo la discesa sassosa e ripida svolto a sinistra, chiudendo un piccolo anello che mi riporta verso la strada del Forte. 

Il  Monte Barone









Mentre decido di percorrere l'anello breve, il sole squarcia le "nebbie di Avalon" e illumina tutta la collina; ma faccio appena in tempo a raggiungere le case quando la la nebbia fitta scende e anticipa il buio. È il momento di rientrare e  di  dedicare la prima serata dell'anno  alla "recollection in tranquillity"  tanto amata da Wordsworth, un moto spontaneo dell'anima di chi vive, come me, in luoghi che sono poesia.

Buon anno!


Concerto di Capodanno della Camerata Ducale a Vercelli (durante un brano da "Pocahontas"))




Baffidigatto ha dedicato altri post alle colline di Brusnengo e dintorni: li trovate alla voce "territorio" visibile nella versione web del blog o facendo scorrere la pagina Facebook di Enea Grosso. 





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