venerdì 6 gennaio 2023

Camminare a MOSSO: anello dal Presepe Gigante a Casa Regis alla casa sul faggio. #innamoratidelbiellese #presepegigante #casaregis



Testo e immagini di Enea Grosso


Partiamo dal centro di Mosso. Qui, all'ombra della chiesa,  tra dicembre e gennaio tornano i personaggi del Presepe Gigante nato grazie a Franco Grosso, innamorato del territorio biellese e da lungo tempo instancabile fautore della sua valorizzazione. 


Mosso (un tempo Mosso Santa Maria) si trova a Valdilana, in provincia di Biella (uscite dell'autostrada Balocco o Carisio)









Lungo la via principale, accanto al portico del bar, sale la scalinata del teatro cine -  ben visibile grazie all'insegna col pentagramma e la chiave di violino - che in due minuti ci porta sul retro del paese, alla salita verso Oretto





Sulla sinistra appare subito una dimora storica, Villa Grazia (ex - Villa Poldina), un tempo residenza della famiglia Garbaccio.




Oltrepassata la villa, l'oratorio di Pietro e Paolo poco oltre e una cappella votiva dedicata alla Madonna d'Oropa, ci troviamo dinanzi ad una casa con un affresco: poco dopo, seguendo le indicazioni della MVM (Mosso Vertical Mille ) sull'asfalto, saliamo  a  sinistra lungo un sentiero che in pochi passi ci porterà a Marchetto, sede originaria del Presepe Gigante. 









Svolta a sinistra verso Marchetto...

...seguendo le indicazioni della Mosso vertical Mille.


Terminato il sentiero, attraversiamo la strada e proseguiamo sull'acciottolato che attraversa la borgata. 

Casa Regis a Marchetto 




L'elegante edificio con giardino sulla sinistra è Casa Regis, ex- monastero e dimora signorile, ora sede di mostre e allestimenti artistici temporanei. 



Casa Regis, dettagli del soffitto





I miei nonni paterni nel poster realizzato da Franco Grosso in occasione della mostra dedicata alla gente di Marchetto, organizzata grazie alla Signora Mikelle Standbridge. La foto fu scattata da Paola Borgna un giorno in cui andò a chiedere alla Liddia (Elidia) qualcosa da indossare a Carnevale: la Nonna le diede un impermeabile anni '40. 

Da sinistra a destra: il Nonno Richin soldato nella guerra del '15-'18 (fu prigioniero nel campo di lavoro a Mauthausen), i  nonni alle Selve di Netro e nel giorno delle loro nozze

Persone di Marchetto: Guido Grosso


La raccolta degli oggetti di Marchetto per la mostra





Franco Grosso e Mikelle Standbridge

Finissage della mostra dedicata alla gente di Marchetto (Foto di Mikelle Standbridge)

Al centro sullo sfondo, la casa che fu dei nonni 

In cima alla salita tra le case, giriamo a destra in direzione di Capomosso.  

A destra...

...verso Capomosso




Poco più avanti sulla sinistra c'è un piccolo parcheggio con alcuni cartelli esplicativi. Nel grande prato in basso  con area giochi e tavolini arde ogni anno il falò della vigilia di Natale, che si accende all'arrivo della fiaccolata da Mosso. 


Il grande prato un tempo del  Richin (Enrico Federico Ottavio Grosso Buget) e della Liddia (Elidia Pichetto Fratin) ... li vedo ancora risalire verso il fienile curvi sotto alle gerle!


All'altezza delle case a schiera, poco dopo la curva, scendiamo a sinistra fino al cortile  di un condominio  abbandonato ...



... e c'inoltriamo nel bosco ...

Un guardiano del bosco

...  fino alla casetta sospesa, costruita nel 2016 da Riccardo Grosso, che all'epoca lavorava per la ditta il cui nome dice tutto ... "Sullalbero").


Franco Grosso mi spiega che il nipote  ama vedere il mondo dall'alto: è paracadutista e si è tuffato in volo (con un aliante speciale) dal Cervino e dallo Zerbion. È un esperto di case sugli alberi: per la costruzione non ha usato chiodi, ci sono solo tiranti,  nel pieno rispetto del  faggio "portante".



In un primo momento la casa  era stata posizionata attorno all'abete  antistante e collegata al faggio da un ponte tibetano; ma poiché l'abete dava segni di patimento, il progetto fu modificato e il risultato è quello che vediamo oggi. 


(Fotografia di Franco Grosso)




Il tetto quasi ai piedi della casa sul faggio, sul sentiero appena sotto, è quello di Cascina Aunei, un tempo di proprietà di Ezio e Franco Grosso. L'edificio - una vera e propria "aula verde" con cartelloni di botanica e faunistica - dal 2003 fa parte dell'Itinerario Verde nato grazie ad un progetto della Scuola Media Garbaccio su iniziativa del Prof. Giuseppe Paschetto. 




Panorama su Marchetto e la valle dal balcone della casetta,. Nel 2002 Cascina Aunei (nella foto) è stata messa a disposizione della scuola media Garbaccio per la realizzazione del progetto verde. 










La carbonaia









Continuiamo a camminare nel bosco di faggi, abeti e carpini fino a Frazione Boschi. Il sentiero finisce davanti all'oratorio di San Bernardo.
Se proseguissimo dritti, arriveremmo a Veglio lungo una strada nel bosco. 
Noi scenderemo invece sulla sinistra verso Mosso, attraversando le frazioni Pianera e Gianolio. Giunti al viadotto di Veglio, svoltiamo quindi di nuovo a sinistra. 
 











In alternativa a Frazione Boschi, da Cascina Aunei si può invece salire verso Ferchiani e poi tornare sui propri passi verso Capomosso e Marchetto. 

Il sentiero verso Veglio, a Frazione Boschi







Oltrepassata la piccola galleria ai piedi della chiesa in località Gili - Maioli, accanto al cimitero, in pochi minuti saremo di nuovo nella piazza di Mosso. 
Oggi è l'Epifania e all'arrivo troveremo il Presepe Gigante illuminato,

Vi aspettiamo a Mosso...venite e innamoratevi del Biellese!



Grazie a Franco Grosso per le informazioni sull'Itinerario Verde e la casa sul faggio.









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