"Quando penso al mercato coperto mi viene in mente la festa dell'albero - racconta Mariside Gallo, classe 1943 -. Ogni anno a scuola ci facevano piantare alberi in via Mercato, a quei tempi non c'erano ancora i palazzi, e neanche le case. C'erano già la piazza e la scuola, che prima era già stata Gil. Lì vicino c'erano anche l'oratorio della chiesa di Santa Maria Assunta e la scuola dell'avviamento commerciale. Il mercato di Cossato, in quegli anni, era molto sentito. La gente arrivava anche dalle vallate. Erano anni in cui io lavoravo già e allora ci passavo al mattino presto. Tutta la piazza era impegnata dai banchi fino accanto all'asilo".
Il vecchio mercato di Cossato rimane nella memoria anche perché è stato un luogo vissuto da tutti. Passava pure il treno che portava a Vallemosso, chiamato "il trenino", la cui stazione si trovava in via Mazzini, e transitata proprio accanto allo stabile. Sul lato destro, dove oggi si trova il condominio "Piemonte", c'era la segheria del Sola.
Giancarlo Giavarra, classe 1942, ricorda che oltre ad ospitare i banchi degli ambulanti, all'interno si facevano le feste, le manifestazioni degli alpini. "Mi viene in mente una esposizione di arte, quadri e sculture - dice -. C'era il signor Scusi della Picchetta, che lavorava il legno, Fausto Dalligna, che dipingeva, e il professor Francesco Cagossi, che faceva quadri. C'era anche una signora, che si chiamava Mara di Strona, che proponeva i suoi lavori in terracotta e ceramica. Fausto Dondi, del Pedale cossatese, aveva organizzato una lotteria e ricordo che io avevo vinto una bicicletta".
Si organizzava il carnevale, era il luogo in cui venivano posizionati i pentoloni per fare la fagiolata, e la piazza antistante, nel mese di agosto, ospitava le giostre.
Anna Arietti
Immagini pubblicate per gentile concessione di Giancarlo Giavarra, la fotografia che segue è stata scattata da Michele Boggiani
Testo scritto per La Provincia di Biella.it - 26 gennaio 2022
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