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lunedì 2 agosto 2021

Una lezione di civiltà dai santi Giorgio e Vittore



A Cossato, in provincia di Biella, è presente una delle meraviglie dell'arte. È la decorazione lignea sul portale maggiore della chiesa di Santa Maria Assunta.

"Sotto i cieli cossatesi un patrimonio d’arte, un momento di fede e una lezione di civiltà. Da lungo tempo l’ Italia ci ha viziato regalandoci dappertutto un magazzino inesauribile di opere d’arte - spiega Mariagrazia Rossi, esperta in Letteratura artistica -. Non deve, dunque, stupire se troviamo proprio nella centralissima chiesa parrocchiale dell’Assunta (antica pieve risalente al VIII e IX secolo) un prezioso repertorio figurativo che ci racconta di uomini capaci di realizzare imprese di grande valore, sostenuti dall’aiuto di Dio. In questa narrazione a mettersi in opera sono principalmente i santi Giorgio e Vittore nel portale in legno (datato ai primi anni del 1700) nel portico sopra la principale porta di l’ingresso. A sinistra incontriamo San Giorgio, un valoroso soldato al servizio dell’imperatore Diocleziano, originario della Cappadocia (Turchia), celebre per avere, sul suo principesco cavallo bianco disneyano, liberato dalla terribile morsa di un mostruoso drago la popolazione di una remotissima città della Libia, salvando la loro principessa che stava per essere sbranata dalla famelica bestia; per riconoscenza alla generosa audacia di San Giorgio, tutti gli abitanti della città si convertono al cristianesimo".

Sulla destra, invece è rappresentato san Vittore. "È una figura eroica, ricordata per gli eventi straordinari legati alla sua vita, particolarmente venerata nella diocesi di Milano: di origine nord-africana, chiamato, infatti, anche il Moro o Mauro, 'della Mauritania', è un soldato di stanza a Milano all'epoca di Massimiano imperatore d'Occidente; rifiuta di perseguitare i cristiani e abiurare la propria fede, riesce a fuggire, ma viene decapitato. Insieme, i due coraggiosi santi militari proteggono la levigata e dolce Madonna al centro del portale: racchiusa in un turbinio di graziosi angioletti, Maria ha un’espressione melanconica e pacata e tiene le mani giunte mentre si leva verso il cielo, sollevata da due carnosi e teneri angeli; in particolare, colpisce, a sinistra, il vispo angioletto, incorniciato da una riccia capigliatura, che ci guarda, indicando il moto ascensionale di Maria verso il cielo. È come se queste piccole figure intagliate respirassero di vita vera".

Anna Arietti

Ringrazio Mariagrazia Rossi per la preziosa collaborazione.

Articolo scritto per "La Nuova Provincia di Biella" - 21 luglio 2021



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