di Anna Arietti
A parlarne con particolare affetto è Maddalena Rosa, autrice del libro "Cossato ieri e oggi, storie di vita popolare", edito in proprio, nel quale ne riporta un ricordo: "Maria visse in città fra gli anni Cinquanta e Novanta. La si vedeva sfrecciare come un missile per le vie sulla sua bicicletta. Andava sempre al mercato il mercoledì. Lei non aveva un lavoro in fabbrica come tanti qui a quei tempi, avendo una famiglia numerosa a cui badare. Cercava allora di rendersi utile come poteva, ad esempio a fare le iniezioni a casa delle persone che ne avevano bisogno, da qui l'appellativo che le avevano dato: la Maria delle punture. Era altruista, buona. Nel suo modo di agire, quel poco che poteva lo donava senza chiedere nulla in cambio. Ogni tanto qualcuno le dava la verdura dell'orto, o una mancia. Per me, lei vuol dire tanto. È stata la mia mamma, nonna, amica e confidente. Mi ha cresciuta e mi ha insegnato le cose della vita. Terzina, la mia mamma naturale, è mancata all'età di 35 anni, quando io ne avevo soltanto 12. Maria mi ha insegnato a fare del bene, a essere onesta. Quando passo in via Polle, dove abitava, mi sembra ancora di vederla affacciata al balcone, come quando arrivavo da scuola. Era la Maria delle punture, ma era anche la mia cara nonna".
Anna Arietti
Fotografia di copertina messa a disposizione da Maddalena Rosa
Ringrazio Maddalena Rosa per la preziosa collaborazione.
L'articolo è stato scritto per "La Nuova Provincia di Biella" - 16 giugno 2021
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