Se non vogliamo fare la fine delle "rane bollite" citate da un filosofo, ossia di coloro che si abituano al malessere tanto da non rendersi conto di essere finiti in pentola, e considerato che di scendere in piazza, noi italiani, non se ne parla - saremmo quattro gatti -, potremmo allora pensare di spegnere la tivù, di evitare le grandi testate giornalistiche, scegliendo i libri. Per quanto possibile, potremmo pensare ad una vita più sana all'aria aperta. Su tutto però, manteniamo il contatto fra di noi, non affidiamoci incondizionatamente alla tecnologia. Rispettando un po' di distanza fisica, possiamo comunque frequentarci in sicurezza, confrontarci. Viso a viso. E nutriamoci in modo sano. Rimaniamo in equilibrio, centrati.
Non si tratta di essere pro o contro i vaccXni, di negare o di accettare la realtà, ma di puntare ad una buona qualità della vita, nonostante il virXs. E se proprio scegliamo di non fare nulla, evitiamo almeno di perderci appresso a trasmissioni televisive che parlano soltanto di disgrazie, che portano in casa un intrattenimento blando, che ricordano con insistenza i numeri dei morti per virXs, scordando che esistono anche altre patologie che provocano purtroppo ancora più vittime.
Il nostro cervello reagisce di più all'assimilazione di una brutta notizia che di una bella. Educhiamoci alla bellezza.
Per mantenere il benessere in società, e come individui singoli, occorre comunque una presa di coscienza collettiva. La storia insegna.
Anna Arietti
Alcune parole sono state modificate, sostituendo una lettera con la ics maiuscola. Impegniamoci tutti a non menzionare più il male. Non diamogli più energia.
#educhiamociallabellezza #piucultura #nonsiamoranebollite #lastoriainsegna
#noileggiamo
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