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martedì 16 febbraio 2021

Mosso Santa Maria (di Elena Grosso)


C'era una volta, in un luogo molto lontano una bambina di nome Fiaccola.

Viveva in quel paesino, lassù ai piedi della montagna, dove con l'ultimo tornante finiva anche la strada; ...di notte poi, il cielo sembrava quasi scendere verso di Lei e la piccina si alzava in punta di piedi per toccare una stella con il dito: una delle tante, brillanti e così vicine tra loro da formare un tappeto, creato proprio per fare riposare il giorno!!

Lei da sola, su quei sentieri di ciottolato in una serata d'inverno, ove tutti le porgevano un saluto al suo passaggio, guardava dall'alto le luci della città, così lontane ma unendo quei puntini luminosi disegnava una figura geometrica!

Poi il fumo dei camini si espandeva tra le case e lasciava quel profumo che non avrebbe mai scordato perché così intimo: lì era il suo piccolo mondo, ne conosceva ogni angolo e ... cambiava con l'alternarsi delle stagioni.

All'arrivo della primavera tutto era in fiore, e il mese di maggio portava con se la gioia delle lunghe serate, che si annunciavano nei pressi della chiesetta, uniti a recitare la "corona" con le nonne della borgata e ...Fiaccola si sentiva parte di loro, di quella cappella con il Gesù Bambino di Praga, il vecchio organo e le panche in legno e si affidavano a Lei, alla sua voce squillante, inesperta ma devota!

E poi... i profumi dei fiori la accoglievano all'uscita, e la notte scendeva piano illuminata dalla "coroncina" della Nonna Maria brillante come le stelle che da lì a poco avrebbero abitato il cielo!!

Si rideva si scherzava, Fiaccola sorrideva a tutti, e Le volevano un gran bene!

Il calicanto in fiore aveva lasciato il posto ai fiori di pesco , e l'estate era alle porte con i ciliegi carichi di frutti, le fragoline nei boschi e il fieno quasi da tagliare.

La scuola ormai finita, la sera più lunga, si dilatava il tempo per correre ed aspettare che il buio ricoprisse tutto così da farsi illuminare dalle piccole lucciole posate sull'erba!!

E... magicamente arrivava l'autunno con i suoi colori e i suoi sapori: Fiaccola, nella camina' del nonno Livio assaggiava "le plinne" che saltavano sul paiolo bucato, piccole ma buonissime!! Lei le offriva ai cari tornati al Padre!!

In un attimo giungeva il giorno del Signore, non grandi preparativi, solo un presepio gigante, fatto in ricordo della vita di una volta, nei campi, con le mucche, quando non c 'erano molti divertimenti, solo duro lavoro e ci si trovava per contarsela su ascoltando una vecchia radio.

E poi... il falò della Vigilia con l'odore intenso del vin brûlé e la cioccolata calda bruciacchiata con una fetta di panettone!

In quel paese piccolino, già in montagna, dove dopo il primo tornante, la strada si fa ripida e la neve scendeva copiosa lasciandolo isolato dal mondo: ... per Fiaccola tutto il resto non contava, senza luce, con i sentieri sommersi dalla neve, tutto era così candido, limpido e silenzioso.

Quella pace per Lei che lì aveva ritrovato!

Elena Grosso
(testo, immagini, voce ed editing video)

Collegamento al video, se non fosse visibile su smartphone:  https://youtu.be/Pz6TxLCMadg


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