I Pazzi dal Mondo Glaciale
e il Deserto Infuocato
lasciavano al Vento ogni anno
un canto al Solstizio d'Inverno,
tesoro d'un tempo perduto
donato a una stirpe ormai sorda
con l'anima chiusa in bottiglia
- recisa già al primo vagito
ad ogni neonato e nessuno
serbava il ricordo di nulla,
memoria che fin dalla culla
svaniva in un soffio per sempre.
E invano soffiava alla gente
il Vento - sferzante, avvolgente -
un'aura vitale dal cielo.
Soltanto a Natale, nel buio,
la morsa del Burattinaio
sembrava allentare la presa
dai cuori amputati d'amore
e un guizzo dell'anima antica
svegliava l'antica ferita
e nelle prigioni nascoste
nasceva una danza segreta
e quando passava la Stella
brillava una nuova scintilla
dal fuoco dorato assopito
in braci di libertà.
(Testo e immagini di Enea Grosso)
Nella foto: albero di Natale al centro commerciale "Gli Orsi" di Biella (dicembre 2019).
Nessun commento:
Posta un commento