Marco e la musica dentro (di Pier Emilio Calliera)

Non c’è più lo spicchio di luna che brilla nel cielo, il suo spicchio già ieri era troppo sottile, ma nel cielo trapunto di stelle, forse tra i miliardi di stelle ce n’è una in più che brilla.

Oggi alle 16 a Santhià accompagneremo Marco Musso per quell’ultimo viaggio nel nostro spicchio di mondo, a 57 anni ha finito la sua lotta contro la bestia silenziosa che gli rubava l’energia pura che aveva dentro. 

Lo ricordo al pranzo dei cugini al Santuario di Crea due anni fa, aveva già iniziato la sua lotta: «Ma lo sai i capelli, vengono via a manà, per noi uomini va bene tutto, per le donne è un trauma». 

Molte volte ci lamentiamo e ci dimentichiamo del bene immenso della salute che abbiamo. Uno che passa da queste parti, l’altro ieri mi ha mandato un messaggio che è in ospedale in isolamento, pochi giorni prima era felice al borgo antico. La Vita è così. 

Marco aveva la musica dentro, come chi ha la poesia, quando dall’ospedale hanno detto a Mariarosa, la moglie, di portare i vestiti lui ha voluto che gli portassero anche il contrabbasso per suonare un’ultima volta, ha chiesto ai dottori come faceva ad uscire, ha firmato ed è uscito, ha suonato per un’ultima volta, ha fatto uscire per l’ultima volta la musica che aveva dentro da tanto tempo, l’aveva tenuta dentro a combattere la bestia, la musica contro la bestia. 

Ognuno ha le sue passioni, i suoi ricordi belli da conservare dentro per il passaggio verso il mistero più grande. 

Una volta era venuto un vecchio al borgo antico, lo avevano aiutato a scendere dalla macchina era sfinito, aveva voluto vedere ancora la stalla dove era stato giovane, un giovane bergamin felice, con una Vita davanti, un ricordo bello, un pensiero felice da portarsi dietro in quel passaggio con la lanterna accesa, era pronto a farlo anche Marco era pronto con la lanterna accesa.

Buon Viaggio Marco.

pec.

(di Pier Emilio Calliera, 16 settembre 2020)

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