La polpa giallastra ha spesse venature di un rosso sanguigno. Non per nulla, la varietà viene piantata da tempo immemore in prossimità dei terreni vitati. I frutti succosi e aciduli, infatti, sono perfetti per essere consumati in tempo di vendemmia.
Il frutto è di dimensioni modeste e la buccia, oltre ad essere pelosissima, è di un rosso intenso. Come mi viene raccontato, è una varietà che si riproduce anche da seme ed è resistente alle malattie.
Scriverne è ricrearle spazio. È mirare a ristabilire equilibrio nella produzione. Alla varietà sono approdati i nostri contadini, impiegando generazioni, selezionando in base al clima, al terreno e spesso con scarse possibilità, per ottenere cosa? Una preziosa fonte di sostentamento: il frutto. Ritrovarla nella produzione odierna, penso sia la forma più alta di rispetto per il cibo e per la cultura identitaria.
Anna Arietti
(testo e immagini)
Ricordiamo che i diritti relativi ai testi, alle fotografie e ai video presenti in questo portale, ove non diversamente indicato, sono di proprietà di chi collabora con noi e degli autori stessi.
L’utilizzo di piccole parti è concesso a condizione che venga sempre citata la fonte, nome e cognome dell’autore e questo sito web. Siamo grati a coloro che ce ne daranno comunicazione.
Per informazioni o segnalazioni potete scrivere a cartabiancamedia@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento