Testo e immagini di Enea Grosso
Fu una grande scoperta ...dell'acqua calda, dato che a Masserano tutti o quasi conoscono la villa, da tempo di proprietà comunale.
Io invece non ne sapevo nulla. E quando intravidi tra il verde e i rovi un'elegante doppia scalinata semicircolare in pietra mi sentii un po' come Alice nel Paese delle Meraviglie (Masserano, con la sua storia, ben si presta a tale definizione).
Sono poi tornata altre volte in questa dimora ed ho scattato foto ad ogni angolo: alle ampie scalinate, ai soffitti con deliziosi affreschi...
...a quel che resta delle tende e delle porte in legno...
La moglie di Giuseppe Butta era Malvina Bozino (1845 - 1926), appartenente ad un antichissimo casato di Balocco stabilitosi a Masserano nel 1400, un casato potente e ben inserito fin da subito nella vita del Principato. I Bozino abitavano nell'attuale palazzo Corrado (come lo definisce Vittorino Barale nel suo libro "La gente di Masserano").
Fonti: "La gente di Masserano - famiglie antiche e persone illustri" di don Vittorino Barale - Centro Studi Biellesi, 1978, pag. 44.
Se quello era l'invito a salire al livello del prato - giardino, quanto doveva essere bella la dimora che gli corrispondeva?
Lo spazio incolto del giardino e la seconda scalinata |
La risposta era lì, qualche metro più in alto, in cima ad una seconda scalinata che conduceva al cortile posto tra il portico e una vasca o piscina profonda e ricoperta di piccole piastrelle in ceramica verdi e gialle, gli stessi colori del tetto del pozzo in un angolo, simile a quello di una casa di gnomi. Questa fu la mia prima visita.
La vasca o piscina |
La "Villa del Poeta" in un'immagine gentilmente fornita dalla Signora Daniela Zago Novaro. |
Il pozzo degli gnomi |
Sono poi tornata altre volte in questa dimora ed ho scattato foto ad ogni angolo: alle ampie scalinate, ai soffitti con deliziosi affreschi...
...al bagno padronale foderato di verde e di specchi...
...alla terrazza lontana da sguardi indiscreti e con un'ampia vista sulle colline e sul cielo.
Attraversando furtivamente quelle stanze impregnate di tempo, affascinanti come un set cinematografico, è facile provare ad immaginarle "da vive".
DI sicuro ci sarà stato un pianoforte a coda nell'angolo luminoso di un salotto; e signore in gonne lunghe e morbide, con le mani impegnate da ventagli e manicotti, a seconda della stagione; e signori vestiti di stoffe pregiate, intenti a conversare di politica e poesia in piedi accanto ad un grande camino.
Per soddisfare la crescente curiosità riguardo ai proprietari di questo luogo, mi sono rivolta a Sergio Marucchi di Rongio, esperto di storia locale, e la risposta è arrivata, dettagliata ed esauriente.
La dimora signorile è legata a due personaggi locali illustri: i poeti Corrado Corradino (1851 o 1852 - 1923, Presidente dell'Accademia Albertina) e Angiolo Silvio Novaro (1868 - 1938), entrambi generi del magistrato Giuseppe Butta, avendo essi sposato rispettivamente Quirina (1865-1960) e Laura, di professione pianista (1867-1940).
Angiolo SIlvio Novaro e suoi fratelli erano proprietari della ditta P.Sasso&Figli (quella del famoso olio), fondata dal loro papà Agostino e da lui dedicata alla moglie, Signora Paolina Sasso da nubile. Ecco perchè il luogo è conosciuto anche come Villa Sasso.
Quirina e il marito ebbero un figlio, Sergio (1893-1978), avvocato, sposato a Christine Carruthers (1908-1990), conosciuta ad un tè danzante all'Hôtel Paradiso di Diano Marina (a quanto pare fu amore a prima vista tra il giovane ufficiale e la fanciulla inglese). Dalla loro unione nacquero Giovanna (mancata in tenerissima età) e Corradino "Sunny", morto a 16 anni per lo scoppio di una granata nel giardino di casa, la Casa Rossa di Oneglia.
L'unico figlio di Laura e Angiolo Silvio Novaro fu Jacopo (1896-1916), disperso nella Prima Guerra Mondiale. Sergio e Jacopo erano molto legati.
Dopo la morte di Jacopo, Angiolo Silvio Novaro invitò l'adorato nipote ad Imperia a lavorare nella ditta P.Sasso; e così Sergio divenne a tutti gli effetti l'unico erede del poeta.
I Corrado erano soliti trascorrere la villeggiatura proprio in questa villa in centro a Masserano, mentre i Novaro, almeno per alcuni anni, scelsero come loro dimora estiva una grande casa del Cantone Rivera (a Frazione Rongio Inferiore). La residenza di villeggiatura abituale dei Novaro era l'Armetta, vicino ad Ormea, dopo il Colle di Nava.
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C'è un altro luogo del paese che ha sempre attratto la mia attenzione.
Quando da bambina accompagnavo mia nonna Vittoria al cimitero, ogni volta mi fermavo a guardare la statua di una ragazza alta e longilinea a capo chino, con le mani posate sul petto, in un abito lungo, composta ed elegante.
Allora non sapevo che si trattasse della tomba della famiglia Corrado.
Chissà se la bella scultura ha le fattezze di Christine, la mamma di "Sunny" Corradino, o della zia pianista o semplicemente di una modella.
E mi domando come mai io abbia impiegato così tanto tempo a trovare il nesso tra questi due luoghi. Corriamo distratti e il tempo ci aspetta, con i suoi piccoli e grandi misteri.
Il busto di Corrado Corradino ai piedi della Chiesa di San Teonesto, lungo la discesa che conduce al cimitero. La lapide sulla sua tomba riporta le date 1851-1923. Wikipedia, riferendosi ai dati del Dizionario Biografico Treccani, riporta invece: 1 gennaio 1852 - 9 luglio 1923 (a Torino). |
Baffidigatto ha dedicato un post a Corrado Corradino e al palazzo dei Principi:
https://www.baffidigatto.com/2017/06/masserano-corrado-corradino-e-il.html
Un grande ringraziamento per le preziose informazioni al Professor Sergio Marucchi e alla Signora Daniela Zago Novaro, che tanto si sta adoperando affinché il ricordo di Angiolo Silvio Novaro rimanga vivo nel tempo.
La Casa Rossa di Oneglia sulla copertina del libro "Angiolo Silvio Novaro - Vita di un poeta" di Franca Anfossi Inzaghi e Daniela Zago Novaro - DeFerrari Editore (2008) |
Villa Armetta ad Ormea |
Il poeta Novaro lasciò Villa Armetta al fratello Enrico (il minore e forse il prediletto), che indirizza questa cartolina a Christine Carruthers Corrado, moglie di Sergio. Enrico era il nonno del Signor Giorgio, che donò Palazzo Corrado - Novaro al comune di Masserano. |
https://www.baffidigatto.com/2016/04/rongio-di-masserano-e-via-della-croce.html
Un post di Baffidigatto dedicato a due personaggi locali degni di essere ricordati: Don Vittorino Barale e Don Luigi Longhi. Un omaggio a Frazione Rongio e alla Via della Croce.
https://www.baffidigatto.com/2020/06/masserano-un-giro-ad-anello-tra-boschi.html
Un incantevole Palazzo (tra i tanti sul territorio di Masserano) che meriterebbe di essere portato all'antico splendore sia nei suoi pregiati interni che nel grande giardino, entrambi in stato di abbandono, o meglio, in attesa di una provvidenziale e amorevole risistemazione.
RispondiEliminaSpettacolare questa villa,con i suoi ampi loggiati,le scale suntuose ed i locali interni affrescati.
RispondiEliminaIo conosco le eredi dei novaro le figlie dei sasso e una mia parente era la tata di loro e passava con loro estati a Villa armetta ad Ormea e mi diceva che era stupenda e molto lussuosa invece ora quando si passa dalla strada e un cumulo di vegetazione si vede solo il magnifico cancello
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