In questi giorni è in fiore la tamerice della mia vicina. Uno spettacolo esuberante, molto comunicativo. I grappoli di petali creano una nuvola vaporosa rosa tenue. Ogni anno osservandoli penso alla poesia di Gabriele d'Annunzio e immancabilmente ricordo una parte del componimento:
"Ascolta - scrive -. Piove dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici salmastre ed arse,
piove sui pini scagliosi ed irti,
piove su i mirti divini,
su le ginestre fulgenti di fiori accolti,
su i ginepri folti di coccole aulenti,
piove su i nostri volti silvani,
piove su le nostre mani ignude,
su i nostri vestimenti leggeri,
su i freschi pensieri che l'anima schiude
novella, su la favola bella
che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione".*
piove su le nostre mani ignude,
su i nostri vestimenti leggeri,
su i freschi pensieri che l'anima schiude
novella, su la favola bella
che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione".*
Anch'io ascolto. Sono pochi i giorni concessi al compiacimento. Immancabilmente arriveranno, come nella poesia, giorni di pioggia che renderanno la chioma della tamerice floscia, fino a cederla del tutto alle foglie.
Anche la mia anima si dischiuderà sotto la pioggia e rivelerà sogni nuovi, ma perdonami Vate, ieri come oggi, la favola bella non illude. La nostra capacità di immaginare, di visualizzare, di sognare è libera e creatrice. Stimo l'intuizione di renderci silvani, il nostro volto, le nostre mani nude, come se fossimo parte del bosco. Aderisce alla mia idea di vivere in simbiosi con la natura.
La tamerice è menzionata nella letteratura di tutte le epoche, forse per l'abilità nel sollecitare l'animo attraverso i sensi. Me ne rendo conto quando riprende la meraviglia, ben altra cosa è trovare le parole per raccontarla. E allora, dalla mia panca fra i cespugli, avvolta nel tepore della primavera, sotto a un cielo per ora azzurro, osservo l'andirivieni di api fra le spighe lunghe e sottili dei fiori e cedo il passo, anzi la penna, a Emily Dickinson, che magistralmente scrive: "La Natura è ciò che sappiamo, ma non abbiamo l'Arte di dire"**.
La Collina - il Pomeriggio -
Lo Scoiattolo - l'Eclissi - il Bombo -
Di più - la Natura è Cielo -
"Natura" è ciò che udiamo -
Il Bobolink - il Mare -
Il Tuono - il Grillo -
Di più - la Natura è Armonia -
"Natura" è ciò che sappiamo -
Ma non abbiamo l'Arte di dire -
Così impotente è la nostra Sapienza
Di fronte alla Sua Sincerità -
"Nature" is what We see -
The Hill - the Afternoon -
Squirrel - Eclipse - the Bumble bee -
Nay - Nature is Heaven -
"Nature" is what We hear -
The Bobolink - the Sea -
Thunder - the Cricket -
Nay - Nature is Harmony -
"Nature" is what We know -
But have no Art to say -
So impotent our Wisdom is
To Her Sincerity -
** "Natura" è ciò che vediamo - www(dot)emilydickinson(dot)it
J668 (1863) / F721 (1863)
* da "La pioggia nel pineto"
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Una bella carrellata di fiori, sensazioni, poesia. Grazie anche alla tua vicina, Anna!
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