Allo stesso modo, nelle cipolline, il sapore del miele accarezza le papille, mitiga il frizzante della cipolla; a seguire lo zucchero naturalmente contenuto nell'uvetta e il profumo di bosco, di nocciola, dei pinoli, creano la giusta armonia. L'acidulo arriva dopo, con discrezione. Non sempre un sapore forte s'impone nel piatto se ben dosato. La variante dell'aceto alla mela poi non lo rende pungente. Direi morbido. Tutte opinioni personali, così come mi arrivano. Semplicemente.
La ricetta è di mia mamma Ornella (le cipolline in fotografia le ha cucinate lei).
Consideriamo 300 grammi di cipolline bianche (borettane) mondate e spellate, due o tre cucchiai di acqua, due o tre di aceto di mele, due o tre di olio extra vergine di oliva e sale quanto basta. Il tutto va messo in un tegame. Lasciamo cuocere a fiamma bassa per trenta minuti. Se si asciuga troppo, aggiungiamo un po' di aceto, o di acqua. Ciò che conta è che rimanga un sapore delicatamente acidulo. Aggiungiamo un cucchiaio di miele, un cucchiaio di uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida e uno di pinoli. Cuociamo ancora per qualche minuto, finché le cipolline si fanno dorate e caramellate.
Anna Arietti
(testo e immagini)
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Apperò...che brava l'Ornella!! Un abbraccio a lei e a te!
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