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venerdì 27 dicembre 2019

La tranvia Biella Oropa


È la prima volta che sale sulla moderna tranvia. Il "trenino", come l'ha sempre sentito nominare, che collega Biella a Oropa passando fra boschi di faggi, larici, castagni e betulle, con curve ampie e dislivelli suggestivi.
Dai finestrini panoramici vede la pianura allontanarsi, le case farsi piccolissime e le montagne innevate dilatarsi.
I muraglioni in pietra che costeggiano un po' su un lato, un po' sull'altro, talvolta su entrambi, la costringono a cambiare spesso prospettiva, come in un intrico di sguardi irriverenti. Sono passaggi veloci che asseconda, come pure l'intraprendenza di certi rami scuri e nerboruti che vorrebbero distrarla dalla sua attitudine al bello.
Lo stacco definitivo dal quotidiano avviene poco prima che il convoglio su cui si trova stringa la presa sul tracciato in costante ascesa.
Fuori, oltre il vetro, la veduta si amplia ulteriormente e lei sussulta come se avesse colto un'intuizione. Le giungono le prime certezze quando improvvisamente si trova avvolta nel buio, uno dei suoi istanti vuoti forse, o soltanto l'oscurità di una galleria, breve abbastanza da non farla troppo smarrire. Oltre il tunnel, il viaggio procede fra pascoli e radure e in lei si riaffacciano verità. Scorge l'imponenza dello stabilimento idroterapico, sempre elegante. Costeggia la cappella di San Luca e dopo aver superato due rettilinei che le permettono di osservare il Santuario Mariano, raggiunge il capolinea. Le rimane addosso un senso di stupore per quella sua anima timida, bramosa di uscire allo scoperto.

Anna Arietti
testo e immagini (tranne le fotografie firmate)







Nell'accostare i proponimenti di una donna alla lungimiranza di un territorio che già nel secolo scorso seppe realizzare una ferrovia che raggiungeva i mille metri di altitudine, sento affiorare somiglianze. L'idea nasce il giorno in cui percorro a piedi ciò che rimane del tracciato che ospitò i binari della tranvia elettrica di cui scrivo. Il servizio regolare iniziò il 13 luglio1911 e si concluse il 29 marzo 1958. Oggi, ma già forse fin dal giorno successivo alla chiusura, si pensa ad un progetto che ne consenta la riapertura in un'ottica di valorizzazione di un ambiente che tesse insieme natura e cultura. Non definire l'epoca in cui si svolge la narrazione, su una carrozza del secolo scorso, o su una versione futuribile, è per mantenerla attuale. Viva.








foto archivio Associazione FerroviaBiellaOropa
per gentile concessione

fotoritocco... per crederci!
Associazione FerroviaBiellaOropa
per gentile concessione

ruscelli lungo il percorso


Grazie all'amica Enea per avermi accompagnata nell'escursione.


scatto di Enea Grosso

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