Arriva con le uova dal pollaio, ancora tiepide. Sono appena due gli scalini, ma si tiene ugualmente al corrimano. Sembra di rivederla Heidi a Morezzi di Masserano, lei che visse davvero lì, a pochi passi da quei gradini.
I residenti, undici, più qualche villeggiante, nel periodo natalizio trasformano la borgata in presepio. I pupazzi a grandezza d'uomo dalle fattezze curate riprendono antichi mestieri, vita di un tempo non troppo remoto. Non sono però comparse qualunque, almeno, non tutte. Accanto alla casa in cui visse, si trova la rappresentazione di Guido il barbiere nelle sua bottega, che ebbe in paese e che in tanti ricordano. Scoprire le figure, le loro storie, è conoscere le persone che furono. Disporle come se ancora si aggirassero per la via, conservata come doveva essere quando vissero, è un modo di onorarle. Camminarci accanto è quasi sentirne la voce pur senza averle conosciute. È l'interpretazione che alimenta lo spirito della rinascita, di un nuovo Natale ogni anno.
Anna Arietti
testo e fotografie
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