Raggiunto l'intento si volta immediatamente verso di me, come se non vedesse l'ora di parlarmi:
"Ho novant'anni, sa?"
Io gli sorrido; non li dimostra.
"... e ne vorrei vivere almeno altri cento! Perché non è vero che una volta si stava meglio. Le persone ricordano soltanto quello che fa comodo. Io avevo la gioventù e nient'altro. Oggi invece non mi manca proprio nulla, ma sono chiuso in un corpo stanco".
A quel punto il suo sguardo cerca il mio. Oltre le lenti trovo due occhi piccoli e scuri che trasmettono davvero tutta la vivacità del bimbo che deve ancora esserci in lui.
"Prendiamola come viene, va! E finiamola così".
A quel punto ride, ride di gusto, e se ne va abbracciato al carrello.
Anna Arietti