sabato 1 giugno 2019

A lume di torcia


La transumanza parte a mezzanotte e un minuto, così vuole Valter, da sempre. E un gruppetto di persone è lì ad attendere.

Il rito si ripete ogni primavera ormai da almeno vent'anni, tante sono le edizioni organizzate affinché gli appassionati possano prenderne parte.



Le vacche sono in cammino. Si avvicinano. Ci avvisano i campanacci. E poi eccole! di corsa. Sono giorni che sanno di dover partire. Lo capiscono dall'erba che si va esaurendo e dai movimenti di chi bada a loro. Sono nervose.




Lauro guida la mandria. Valter si fa da parte. Lascia fare. Si avvicina a Miriam. L'abbraccia. È un saluto che sa di augurio. Transumare comporta responsabilità. È lo spostarsi dettato dall'istinto di sopravvivere alle stagioni.


I ragazzi, amici, volontari, e i cani Orso e Lippo, seguono la mandria. Le vacche vanno di passo, ma si stancheranno presto. Il percorso è lungo. Si procede a lume di torcia lungo strade deserte. Volutamente lo spostamento si svolge di notte, per ridurre i disagi.

Chiude la marcia una vacca gravida. La sua pancia enorme dondola vistosamente. Noi le siamo proprio alle spalle e confidiamo che il parto avvenga a fine trasferimento. Crediamo che lo stesso pensiero attanagli un po' tutti.



A questa edizione, come a molte altre, partecipa anche Baffidigatto, il nostro blog, che all'avvenimento dedica una pubblicazione. Una di tante.




In prossimità di Masserano, la mandria viene fermata. Occorre far salire sul camion i vitelli che non ce la faranno a camminare fino all'alpe. Prima non è stato possibile. Le madri non avrebbero permesso il distacco. Ora invece, nel parapiglia generale, la manovra sfuggirà. Almeno così sperano i ragazzi che dovranno gestire l'ardita impresa. I vitelli non hanno alcuna voglia di raggiungere il mezzo, o almeno, non ne comprendono la ragione. Non sanno che tutto quel prendere sgridate e strattoni li salverà da un'estenuante faticaccia. E neanche le vacche più accorte gradiscono. Una in particolare si avvicina alla rampa di carico ed emette un muggito lungo, sconsolato, che finisce oltre la barriera divisoria in acciaio in cui sono stati spinti i giovani bovini.



Valter e i suoi fedelissimi, Orso (lo scuro) e Lippo (il maculato), osservano l'operazione "da bordo campo".





L'arrivo in paese a Masserano avviene attorno all'una e trenta. Muggiti e scampanii incuriosiscono i residenti. Qualcuno scende in strada, altri evidentemente sorpresi dal trambusto, si limitano a spalancare la finestra.




Accompagniamo la mandria fino alla frazione Mombello di Masserano. Il cammino ormai ritmato (e rumorosissimo) ci entra nella testa come un mantra. Pura meditazione in movimento. Sentiamo la notte, il clima fresco, umido; il piacere nel camminare, ma anche la stanchezza del giorno.

Le vacche proseguono. Abbiamo la percezione che ricordino il percorso, che terminerà soltanto in alpeggio. L'arrivo, previsto per l'indomani verso mezzogiorno, sarà all'Alpe Campello Inferiore, passando per Camandona, borgata Cerale, in cui s'imbocca la "Strada dell'Alpe" che porterà al Bocchetto Sessera. Si sposteranno all'Alpe Campello Superiore più avanti nella stagione. Per questo motivo si dice più genericamente "Campelli".

Noi le seguiamo ancora per un po' con lo sguardo.

 Anna Arietti
(testo e immagini)



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https://www.baffidigatto.com/2018/05/la-transumanza-parte-mezzanotte.html



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