giovedì 30 agosto 2018

Nihil velocius fugit velut me



Il tempo a Rimella non esiste, solo quiete. Eppure la meridiana tenta di ingannarmi con quel suo "Nihil velocius fugit velut me", nulla è veloce, fugge, quanto me.

Sono qui per conoscere. Mi affido all’intuito e vago per il paese.

Leggo il programma per il mese di agosto proposto dalla Pro loco: festa degli Alpini, torneo di scopa e di scala quaranta, gara delle torte, cena e serata in allegria con Morgana e Luciana, torneo di calcetto, serata con il Cai, festa degli Alpini e, in autunno, il 14 ottobre si terrà la fiera del bestiame e dei prodotti d’alpe. Il museo “G.B. Filippa” di frazione Chiesa e il museo etnografico Walser di frazione Sella saranno aperti tutte le domeniche dalle 15 alle 18.

Attività semplici, se vuoi, ma che avvicinano le persone.

Un’insegna in particolare cattura la mia attenzione. Si rifà al tittschu, il dialetto alemmanico del luogo, cultura walser. Da qui comprendo il significato di alcuni nomi assegnati alle borgate:

CHILJCHU : chiesa, località centrale
AKKU: angolo, denominazione italiana, Pianello, pianoro
RUND: rondo, rotondo, rotonda
DORF: borgo di Villa Superiore, dal tedesco “paese, villaggio”
MATTE: Prati, zona prativa e facile da coltivare
NIDER DORF: borgo Villa Inferiore, luogo posto in zona inferiore rispetto ad un’altra
SCHATTAL: Sella, località situata su un costone roccioso
GRUND: Grondo, dal tedesco “fondo”, località a fondo valle.







Rimella si trova in Valsesia (Piemonte)




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