Il rifugio Piana del Ponte si raggiunge percorrendo un sentiero in discesa. È l’unica struttura biellese che vanta una simile particolarità. E, in un certo senso, mette addosso voglio di andarci. A gestirla c’è Alessandra Baldo, 32 anni.
“È un lavoro stagionale, prettamente estivo, che mi permette di portare avanti anche un’altra attività, in inverno – spiega -. Io sono istruttrice di nuoto. Chiaramente ho anche sempre avuto una grande passione per la montagna e a forza di frequentare i rifugi, mi è venuta voglia di gestirne uno”. La struttura si trova a quota 1100 metri, in Alta Val Sessera, e si raggiunge partendo dal Bocchetto Sessera. Si trova in un fondo valle, quindi prima di scende e dopo si sale. Si può percorrere il sentiero F8, con cinquanta minuti di camminata attraverso boschi di faggio, oppure, se si preferisce una via meno impegnativa, si può raggiungere, anche in auto, la Casa del pescatore. Il rifugio si trova, proseguendo a piedi, a circa tre chilometri. Il sentiero segnalato è l’F10, che costeggia il torrente Sessera e porta alla Piana del Ponte in trentacinque minuti di cammino.
“Gestisco il rifugio da sette anni ed è un’esperienza positiva – prosegue -. È un rifugetto molto piccolo, nato appena undici anni fa. Si può dire che sia cresciuto con me. Ho fatto esperienza con lui, pian piano. All’inizio era poco conosciuto e arrivavano pochi ospiti. Questo mi ha permesso di far pratica serenamente. La struttura si trova in un fondo valle, quindi c’è un grande andirivieni di pescatori e di cercatori di funghi. Qui c’è la possibilità di portare animali in villeggiatura. Da qualche anno, ad esempio, stiamo accogliendo un asino. Un’altra particolarità molto piacevole del posto è che c’è pascolo, quindi da giugno a settembre è tutto un movimento di mucche. Sono animali che rendono l’ambiente decisamente caratteristico”.
Il rifugio è aperto da giugno a metà settembre, tutti i giorni. A ottobre solo nei fine settimana. “Si può vivere bene le giornate anche durante l’autunno: non fa troppo freddo. La bassa quota lo consente. In genere apro anche a Capodanno e nei fine settimana di gennaio e febbraio, con la neve. Lo spazio cucina è molto piccolo. Cerco di proporre piatti casalinghi. Qui arrivano ospiti anche solo per magiare e cerco di accontentare tutti. Stranieri pochi; quasi tutti arrivano da Biella e da Trivero. In genere sono persone che si trovano bene e ritornano e fanno un buon passaparola. Arrivano anche tanti bambini perché è molto facile da raggiungere. Per chi ama l’aspetto culturale della montagna – conclude Alessandra -, in zona ci sono diversi importanti, e comodamente raggiungibili, siti archeologici, come il Rondolere, interamente ristrutturato. Anticamente era presente un alto forno ed è visitabile. La Piana del ponte è collegata anche al sito dell’Argentera, dove un tempo si faceva la seconda lavorazione dell’argento e c’era un opificio. Ci sono tanti archeologi che vengono a studiare l’area. Probabilmente stanno tentando di recuperarla per renderla visitabile. Offriamo anche un aspetto più ludico, per chi vuole rilassarsi rinfrescandosi. Vicino al rifugio scorre il torrente Sessera, nel quale si sono formate tre cascatine con lame profonde. Sono piccole, tre piscinette, ma sono perfette per rinfrescarsi e fare i tuffi”.
Anna Arietti
Pubblicato su “La Nuova Provincia di Biella” l’8 agosto 2015
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