“Tutto inizia nel 2014, quasi per caso, anche se sappiamo che nulla nasce senza motivo – è stato spiegato da Moggio e Manfrinati -. Con ‘I am agricolo project’ desideriamo avvicinare le persone al mondo del vino, in modo semplice e conviviale, non tecnico, non sofisticato. Vivere dei momenti conviviali come il vino ben sa produrre. Il movimento accomuna aziende che vivono milioni di difficoltà e tramite il confronto cercano di risolverle. C’è l’esigenza scambiarsi riflessioni tecniche, perché anche se la produzione di vino dell’Alto Piemonte si lega ad aziende nate abbastanza di recente, vanta comunque una storia importante, nomi con maggiore vocazione. Se il tessile, più remunerativo, ha tolto manodopera all’agricoltura, ci troviamo in un territorio di qualità, uno dei più interessanti nel contesto della produzione vinicola”.
Il nome “I am agricolo project” è stato coniato da Fabio Zambolin, altro produttore di vino, nel corso di una serata goliardica e scelto poi per mantenere quel senso di “leggerezza”.
“Fra chi consuma vino e chi lo produce si è creata una barriera – è stato ancora detto dai relatori -. Le degustazioni sono diventate tanto tecniche, momenti in cui è difficile fare domande. Per fortuna, di recente, pare che le cose si muovano in un’altra direzione. Le stesse associazione di sommellerie hanno compreso che per avvicinare le persone si deve parlare come si mangia, pardon, come si beve, facendo capire cosa c’è nella bottiglia, promuovendo percorsi di degustazione, sostenendo il territorio. Chiunque può far parte del movimento, ma va rispettato lo spirito con cui è nato, favorendo l’unità e la promozione”.
Il movimento collabora con la Fondazione Pistoletto, Cittàdellarte, e Let Eat Bi, il Terzo Paradiso in terra biellese. Prossimamente, nelle giornate dell’11, 25 marzo e 15, 29 aprile, aderirà a “L’Accademia verde”, percorso di degustazione che si svolgerà all’interno delle aziende agricole. Verranno anche avviati progetti con gli studenti delle scuole superiori.
All’evento ha preso la parola il segretario dell’Associazione Slow Food di Biella, Roberto Costella, facendo riferimento alla manifestazione in programma per domenica 18 marzo, da loro promossa come Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta (Biella, Colline Novaresi e Vercelli) nell’ambito di “Cantine a Nord Ovest”, “I rossi del Rosa, i grandi nebbioli del Nord Piemonte”, che coinvolgerà una cinquantina di aziende agricole, fra cui gli stessi sostenitori di “I am agricolo project”.
L’incontro si è concluso con Lorella Ressia, la vice presidente dell’associazione “Ti aiuto io onlus” di Candelo, che svolge attività di sensibilizzazione e di integrazione nel mondo della disabilità, con l’iniziativa denominata “Il vino del sorriso”, un modo di vivere il vino in modo appagante, non scontato, perché “in vigna si trova la possibilità di esprimere abilità diverse; si vive l’inclusione sociale non solo perché il lavoro lo fanno i ragazzi, ma anche perché c’è un impegno enorme e nel vino si sente tutto”.
La presentazione è stata realizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Candelo, rappresentata da Valeria Maffeo, e con la Pro loco.
Anna Arietti
(testo e immagini)
I diritti relativi ai testi, alle fotografie e ai video presenti in questo portale, ove non diversamente indicato, sono di proprietà di chi collabora con noi e degli autori stessi.
L’utilizzo di piccole parti è concesso a condizione che venga sempre citata la fonte, nome e cognome dell’autore e questo sito web. Siamo grati a coloro che ce ne daranno comunicazione.
Per informazioni o segnalazioni potete scrivere a cartabiancamedia(at)gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento