Era autunno. Fuggiva a
Casablanca
con l’anima nera e una bestia mostruosa
seduta sul cuore.
Scagliava da lontano i suoi dardi beffardi
l’oscuro inseguitore,
nascosto chissà dove
-
tra le case lontane
dell’aldilà del mare –
e né l’oro né il verde ai
portoni preziosi
potevano fermare la sua ombra
tremenda.
Eppure, come un’onda o una
spinta segreta,
c'è una mano piccina a calmare il rumore
quando il cielo è lontano
e non riesci a immaginare né
una strada o una rosa
posata su un altare come
fosse un cuscino
-
ed ecco lì che
grida in silenzio
il
respiro, un canto senza voce, come l’aria ed il vento.
E i
cieli più lontani e i fiori sugli altari
sono
a un passo da noi, dietro a un tetto stanco,
come
petali sparsi tra le rocce e lo sguardo
di
chi li sta cercando ed è in viaggio da giorni
senza
ancora sapere che la meta era quella.
Cosa
c’è nel bagaglio? L’anima e una stella
nascosta
in un bicchiere per non dare nell’occhio,
di
corsa sulle scale, piegandosi in ginocchio,
per
trovare più in alto dietro a un muro bianco
un
rifugio segreto in cui scartare il cuore
come
fosse un regalo
da
posare con garbo
tra
i petali di un fiore
bagnati nel cristallo
di
cui pullula il sole.
(Enea Grosso)
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Moulay Idriss è una città santa per i musulmani nella regione di Fes-Meknès.
L'ho vista da lontano - bianca e appollaiata tra le alture - sulla via verso l'antica Volubilis. https://it.wikipedia.org/wiki/Volubilis
Testo: Enea Grosso
Foto: Anna Arietti
(Enea Grosso)
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Moulay Idriss è una città santa per i musulmani nella regione di Fes-Meknès.
L'ho vista da lontano - bianca e appollaiata tra le alture - sulla via verso l'antica Volubilis. https://it.wikipedia.org/wiki/Volubilis
Testo: Enea Grosso
Foto: Anna Arietti
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