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martedì 6 giugno 2017

Il maggiordomo Masserano


I protagonisti della giornata sono i fiori, le orchidee, ma poi c’è di più. Lo percepisci dal vociare che arriva fino al parcheggio, anche se non ci badi troppo, perché pensi a quello che ti aspetti, che hai letto sul volantino.

Man mano che ti avvicini, l’antico borgo di Masserano, il Borgo Inferiore, come un maggiordomo ti fa sentire ospite gradito, con i suoi spazi ristrutturati e i vasi di gerani fuori dalle porte. Lungo la via un gruppetto di bambini gioca liberamente, mentre sul lato opposto, sotto il portico dalla volta bassa e possente, espongono i coltivatori di orchidee, fiori di rara eleganza che rimandano ancora al tempo in cui il paese era Principato. In fondo alla strada il rigore cede il passo all’aspetto goliardico. Si pranza in piazza, sotto ai gazebo gialli. I volontari della Pro loco che organizzano la manifestazione li trovi ovunque, ai fornelli (almeno una dozzina), alla cassa e al bar.

Il presidente della Pro loco, Carlo, si aggira fra i tavoli, in pantaloncini corti, a fare gli onori di casa. Cicerone della situazione è sua moglie Ornella, che potrebbe assumere ufficialmente il ruolo, tanto te la sa raccontare; lei invece ci tiene che si dica che non fa parte dell’organizzazione. “Do una mano, ma quelli che si fanno il mazzo stanno in cucina e poi ci sono tanti volontari. Ma lascia che ti racconti - incalza -. Ormai la festa è quasi finita; dovevi esserci venerdì sera. Ospite d’onore è stata Gilda, la vincitrice del Festival di Sanremo del 1975 con il brano ‘Ragazza del sud’, la canzone che ha proposto anche a noi. Ha una voce bellissima. È stata una serata indimenticabile. Ad accompagnarla c’erano i ‘Moka express’. Gilda è lo pseudonimo di Rosangela Scalabrino, infatti è originaria dell’omonima frazione di Masserano”. Ornella ne ha davvero per tutti: “Sì, perché nel pomeriggio si terrà anche il concerto lirico con Elisa, soprano, e Leonarda, mezzo soprano, nostre concittadine pure loro. Poi non dimentichiamo i fiori, la mostra ‘Le orchidee del Principato’ sta riscuotendo successo e pare vogliano ampliare l’evento”.

Finisce che ti allontani dalla festa (organizzata il primo fine settimana di giugno) con un po’ di rammarico addosso, con quel “potevo venirci pure venerdì” che gira fra i pensieri. Masserano però sa risolvere ogni situazione, come un maggiordomo appunto, e ti fa notare il portone spalancato di San Teonesto, chiesa sconsacrata, gioiellino tutelato del Polo museale masseranese, con il complesso del Palazzo dei Principi, la Collegiata e la chiesa di Santo Spirito. Una donna da seduta schizza sull’attenti. È Tiziana, la presidente dell’Associazione “Don Barale”, che ne coordina le attività. Si offre da guida e in breve ti rimpinza di curiosità e ti mostra le opportunità per una prossima visita, come la cappella Salus Infirmorum, affrescata nel Seicento, e ci sono pure le mappe preparate da Stefano, il direttore, per i turisti fai da te, perché c’è davvero tanto da scoprire. Ormai però sei dentro il racconto e immagini il ‘sovrintendente del palazzo’ che aspetta fuori con le valigie in mano. Sarebbe scortese farlo attendere dopo tanta premura.


Anna Arietti
(testo e immagini)

















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