Fare tappa “Di piola in piola” è entrare nei locali dove la definizione di “trattoria” o di “ristorante” veste stretta. Perché la “piola” è tutta un’altra cosa. È, a nostro dire, l’esatta interpretazione di quella realtà molto “bielèisa” che va dalla “bassa” alle “bricche”, indistintamente.
Nella “piola” ti accoglie la famiglia, tutti i componenti, pure il nonno con la canna, mentre dalla vicina cucina arrivano profumi che riconosci senza indugio, di quelli che su due piedi ti rimandano all’infanzia. Al tavolo ci arrivi senza tanti convenevoli e ti alzi sempre fin troppo sazio. Il conto poi è dannatamente ragionevole, da farti strabuzzare gli occhi e uscire con un sorriso stampigliato in faccia.
A suo tempo il termine “piola” rimandava l’immaginario a locali dalle connotazioni decise, dove tracannare il bicchiere in più o dire la paroletta fuori dai denti era all’ordine del giorno, quanto bastava per tenere lontane le “madamine".
L’evoluzione invece elegge la “piola” a format imprenditoriale di successo, dove tradizione e passione strizzano l’occhio alla modernità.
testo e fotografia di Anna Arietti
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