di Anna Arietti
Dal bosco intanto si fa distinto un altro calpestio, più imponente. Afferro la macchina fotografica e trattengo il respiro. Cerco un movimento fra gli arbusti. Il fruscio tra le foglie insiste. Sposto i rami con lo sguardo. L’incontro è già disegno nella mente.
Non distante scorgo due occhi! il resto del busto si confonde nella vegetazione. È un capriolo. Tiene la testa bassa rispetto al corpo. Cerco velocemente bei pensieri. Vivo nel suo sguardo, sicuramente lo percepisce; riprende a masticare lentamente. Da un lato della bocca gli escono dei fili d’erba.
L’abbaiare di un cane, lontano sì, ma non abbastanza, gli fa muovere un orecchio all’indietro. Indietreggia di un passo. Istintivamente mi parte un’emozione che sa di arrivederci. Arretra ancora e con l’indecisione di chi non è convinto di dover ripartire, si allontana fino a sparire nella macchia.
Gli incontri di oggi non mi portano a salire in alto. Non questa volta. Ma nel profondo, dove la meraviglia non fa altro che evidenziare la mia debolezza, che è poi risorsa.
Di loro non porto immagini, men che meno del capriolo. Il mio dito indice si è scordato di premere il pulsante, ma lo capisco benissimo e lo perdono.
Anna Arietti
(testo e immagini)
La storia si è svolta realmente a San Rocco nel mese di marzo. Il video è stato realizzato nel mese di luglio.
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Come si può commentare una tale meraviglia? Sono i sentimenti che provo anche io nei confronti della natura che amo in maniera smisurata...di un amore viscerale...brava, brava , bravissima...condivido e sento mio proprio tutto! Una descrizione raffinata e sensibile di un mondo meraviglioso, primitivo ed elevato.
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