“Come parte attiva nell’organizzazione di manifestazioni, ci sentiamo sempre più a disagio - spiega il presidente Luigi Spigolon -. E non è soltanto una necessità di braccia, di buona volontà, che in qualche modo si fa, come sempre. E’ anche tutto quello che gira intorno all’evento che è poco piacevole. Sono le voci, le chiacchiere, a cui non dovremmo badare limitandoci a fare e che invece tornano come un boomerang e a volte ci lasciano la bocca amara. Manca collaborazione, non tanto fra di noi associazioni, che già abbiamo le mani in pasta, quanto di coloro che, pur non volendo fare di tutte le erbe un fascio, non partecipano, poi però si lamentano e vanno giù di critiche, che a Cossato non c’è niente e non si fa nulla. Non fraintendetemi, ben vengano tutti gli eventi, però alle festicciole dei paesi vicini ci andiamo. Per capire cosa significa organizzare una manifestazione, l’impegno che comporta, pur avendo ognuno di noi una vita, un lavoro e una famiglia, occorre mettersi in gioco e provare”.
Occorre calarsi nella parte, pur convenendo che è più facile pontificare sulle scelte altrui rimanendo fuori dalla bagarre. Nessuna realtà è tanto viva come quando si testa sulla propria pelle. Tanto più che la partecipazione è crescita, sociale e del singolo.
“Come membri di Associazioni unite, in primavera abbiamo collaborato alla preparazione della cena solidale a favore della popolazione terremotata. E’ stata una serata che ha raccolto un consenso strepitoso. I Cossatesi hanno risposto, forse perché hanno sentito in modo particolare l’evento, oppure perché quella sera non erano previste altre manifestazioni in concomitanza, perché va detto, uno dei fattore che contribuirebbe al successo è anche il coordinamento a livello provinciale, con la creazione di un calendario. La prima edizione della sagra della zucca che si voleva lanciare in autunno, alla fine non si è fatta perché non siamo riusciti a mettere insieme le persone, quindi non attacchiamo un evento soltanto perché non è andato a buon fine, ma lavoriamo per farlo funzionare l’anno successivo, senza farne un caso politico”.
In un’ottica lungimirante, anche forti di esperienze passate, sarebbe tempo di mettere insieme idee e volontà. La “Pro loco” non chiede denaro, ma voglia di fare, per rendere bella la città, come dice la parola stessa “a favore del luogo”. E servono braccia. Perché attualmente, e qui spunta il fatto curioso, il gruppo conta su persone, eccetto tre, che provengono da Biella, Gaglianico, Sandigliano e da Sant’Eurosia.
“C’è poco da fare, a lungo andare i cinque minuti ti montano e sbotti - prosegue Luigi, che a conoscerlo non diresti che sarebbe capace di farlo -. La città è strutturata in un modo che la strada più breve per attraversarla è una, ed è la medesima che purtroppo dobbiamo chiudere al traffico se vogliamo fare festa. Sarebbe bello, allora, vederci soltanto le note positive che fioriscono intorno”.
Come ribadisce a più riprese Luigi, quasi scusandosi per aver essersi pronunciato, tutto il discorso si fa per dare uno scossone, per stimolare la discussione buona e intanto anticipa le novità.
“I festeggiamenti di carnevale inizieranno a metà gennaio con i giri nelle case, il sabato pomeriggio e la domenica mattina per raccogliere offerte e prenotare la fagiolata. La sfilata dei carri allegorici si farà il secondo fine settimana di marzo. Il carnevale è ancora un evento che funziona bene - conclude Luigi -. Al tempo stesso è partito il tesseramento, aderendo al quale si diventa soci e si sostengono le nostre attività. Venite a conoscerci, a provare. Smettiamo di affidarci al sentito dire e cerchiamo di trascorrere buone feste, un buon Natale, possibilmente con le gambe sotto il tavolo. Auguri a tutti da noi della Pro loco cossatese”.
Anna Arietti
(testo e immagini)
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