“ATTESA”
di Enea Grosso
La stava aspettando
da anni, e finalmente eccola lì, come una luce all’inizio di un bel sogno.
Da quando, in un
giorno arido, seduto ai margini di un torrente, aveva incontrato uno strano
personaggio.
“Animo, amico mio”,
gli aveva detto sorridendo, dopo aver
incrociato per qualche istante il suo sguardo, impenetrabile solo a chi non
conosce il colore della tristezza. “Il tuo occhio è limpido, e l’attesa che
vive con te, vedrai, non sarà la cattiva compagna che temi. E’ un bastone luminoso a cui appoggiarti per
un tratto di strada, e poi ti lascerà libero”.
Parlò di molte cose ancora, e sussurrò parole che forse
erano preghiere, chissà, tanto quel
linguaggio gli era estraneo.
Eppure, pur non
capendo le sue parole, se non confusamente, non gli dispiaceva starsene lì,
quasi ipnotizzato dalla presenza dello sconosciuto. In certi momenti della sua vita aveva quasi
dimenticato l’episodio, un evento
troppo piccolo per non rischiare di essere schiacciato dalle durezze del
quotidiano.
Dallo scorrere del
tempo.
Dalle intemperie del cielo e dell’animo.
Dal sarcasmo
alimentato dalle false illusioni e dalle delusioni cocenti.
Cosa gli aveva
lasciato, in fondo, quell’incontro? Nulla di concreto.
Anzi, proprio nulla in assoluto…O forse doveva ammettere a
se stesso che non era così?
Quella notte, quando alzò gli occhi e vide quella stella luminosa attraversare il
cielo, quasi non gli sembrò vero. Era lì soltanto per lui, dopo aver tanto
saputo aspettare.
Sentì dapprima sciogliersi qualcosa da qualche parte nel
petto, e poi… la sentì spuntare, timida e piccina. Portò d’istinto una mano
verso la guancia, ma si fermò.
“Oh no”, disse.
E, sorridendo nel buio, lasciò
che la sua prima lacrima gli arrivasse fino alle labbra. Voleva sentirne il sapore, dato che non
poteva vederla, ma solo immaginarla.
“E’ più delicata di una perla”, pensò. “Fosse la perla più
preziosa della corona del re potrei tenerla in mano e guardarla, ma nessun re
ha le mani tanto delicate da tenere in mano una lacrima”.
E d’improvviso si ricordò frammenti del discorso del suo
compagno di sosta di tanto tempo prima.
Gli aveva parlato
della venuta di un re dai forzieri ricolmi di perle per tutto il mondo, ma perle speciali, delicate, preziosissime ed
invisibili ai più. “Ma il tuo occhio è
buono”, gli aveva detto. “E la tua
attesa si muove sotto ad un mantello prezioso”.
Si gettò a terra in ginocchio, e, al colmo della gioia, lasciò che le lacrime scendessero libere
E finalmente anche lui si sentì libero, leggero e felice
per l’attesa di una lacrima caduta da una stella.
Al seguente link potete ascoltare "Attesa" letto dall'attrice Annalisa Usai:
https://www.youtube.com/watch?v=Bljb64azDKs
Al seguente link potete ascoltare "Attesa" letto dall'attrice Annalisa Usai:
https://www.youtube.com/watch?v=Bljb64azDKs