mercoledì 31 agosto 2016
La borgata con un solo abitante
sabato 27 agosto 2016
M'immagino la gioia
M'immagino la gioia
come una girandola
ubriaca di colori
un vortice di petali
di tutti quanti i fiori
che profumano il mondo.
(Enea Grosso)
giovedì 25 agosto 2016
L'alba al Tracciolino
mercoledì 24 agosto 2016
Luoghi che sono poesia. Monte Camino, Capanna Renata.
Panorama dal Monte Camino verso la Valle Cervo e il Monte Barone tra le nuvole |
"Il Paradiso è sempre stato collegato all'idea di altezza e di vetta nelle civiltà più diverse ed in epoche lontane. Nel Vecchio Testamento taluni esegeti propongono addirittura che il nome del Dio incomunicabile ebraico, 'Jahvé', possa essere anche inteso come 'il Dio dei monti'. "
(Ruben De Lorenzo, "Quando l'alpinismo incontra il cielo")
Il Mucrone visto dalla cappella del Monte Camino |
"...ogni tentativo di ascensione esige di abbandonare la pianura, luogo simbolico del sensibile e della coscienza comune..."
(Ruben De Lorenzo, "Quando l'alpinismo incontra il cielo")
Il Mucrone visto dal Monte Camino |
(Ruben De Lorenzo, "Quando l'alpinismo incontra il cielo")
Panorama dal Cervino (a sinistra, con poca neve!) fino alla Capanna Regina Margherita (4550mt) visibile col binocolo |
In lontananza l'inconfondibile profilo del Monviso, così bello da essere 'testimonial' dalla Paramount Pictures |
Il lago di Viverone |
A pochi metri dalla cima del Monte Camino, la Capanna Renata vi accoglie colorata e festosa come un sorriso d'estate.
Fiori affacciati sul Biellese |
Gentilezza e poesia sono di casa in questa piccola oasi montana le cui pareti brillano di colori e di frasi gioiose, garbate pillole di buon umore e saggezza messe lì a disposizione di chi voglia soffermarsi a leggerle.
Sappi di essere un mondo in piccolo, in te ci sono il sole, la luna e le stelle. |
Renata |
Sugli scaffali della Capanna Renata: "Vette- Quando l'alpinismo incontra il cielo" di Ruben De Lorenzo, Ed. Uni Service |
martedì 23 agosto 2016
lunedì 22 agosto 2016
Le stelle di Sassaia
"Stelle son chiamate le donne di Sassaia, non in omaggio alla loro bellezza, o perché siano immaginate solitarie lassù, sulla montagna, verso cui noi dal basso alziamo lo sguardo per vedere le stelle vere, ma perché lavorano da una stella all'altra. Si levano con la stella del mattino e si coricano con la stella della sera e non cessano mai di lavorare".
da "La Bursch", 1964 - fonte sito di Sassaia
Iscriviti a:
Post (Atom)