Hienghène |
ci attende. E andremo
in cerca delle terre fortunate,
delle isole ricche dove il suolo
dà frutto sempre, senza mai ararlo,
la vigna non potata è sempre florida,
l'olivo non tradisce germinando,
il fico rugginoso adorna l'albero,
stilla il miele dai lecci calvi,balza
dai monti alti, sonora, un'acqua lieve:
laggiù le capre vengono
senza richiamo per la mungitura,
il gregge è amico, le mammelle gonfie.
Non si ode a sera l'orso
urlare intorno all'ovile, la terra
profonda non s'inturgida di vipere.
Spesso felicemente stupiremo;
d'uno scirocco carico di acqua
che non rade di larghe piogge il campo,
del secco delle zolle che non brucia
la semenza nutrita, perchè entrambi
misurerà il Padre dei Celesti.
(Orazio Flacco, Odi e Epodi, Rizzoli, citato da Sabino Chialà in "Parole in cammino", Ed. Quiqajon, Monastero di Bose)
Hyehen, Provincia del Nord, costa orientale |
Hienghéne (Hyehen), Nuova Caledonia.
All'imbrunire non avevamo ancora trovato la nostra meta, l'hotel Koulnoue, e la strada era fiancheggiata solo da bosco; ma ecco spuntare sul lato sinistro un tetto azzurro e una radura in cima ad una breve salita.
Osare o non osare? Osiamo. Parcheggiamo l'auto al margine del cortile d'erba.
Come saranno accolte dai padroni di casa due sconosciute - mia mamma ed io - arrivate davanti allo zerbino a mezz'ora dal buio ?
La risposta è il sorriso bianco scintillante e radioso di un Bob Marley caledoniano, Jimmy, seguito dalla moglie Stey, riservata e gentile.
In quell'energia gioiosa non c'è spazio alcuno per diffidenza o fastidio; come se trovarsi due perfette estranee in cortile fosse una benedizione dal cielo. Come se non ci fosse altro modo per dare il benvenuto se non sorridendo dal cuore.
Se siamo entrate nella loro proprietà, avremo avuto senz'altro un buon motivo, o meglio, un motivo buono, una buona intenzione. Perché mai non dovrebbe essere così.
Ci spiegano che il Koulnoue Village è nelle vicinanze - completamente mimetizzato nel bosco, come la maggioranza delle costruzioni locali - e decidono di accompagnarci.
Non viene detto, ma sappiamo che ci rivedremo prima della nostra partenza.
Jimmy e Stey - Hyehen |
A sinistra, la roccia a forma di gallina |
La via lungo la costa est oltre Hienghéne, verso nord. |
Un paradiso deserto |
L'ultimo traghetto caledoniano a Hyehen. Altrove ormai ci sono i ponti. |
In attesa del traghetto sul fiume |
Un Caronte molto gioviale |
Il sorriso della costa est brilla di continuo nel paesaggio e sul viso delle persone. L'attitudine alla gioia sembra essere una dote spontanea locale.
Nessuno ha problemi a farsi fotografare, se lo si domanda con garbo.
Quando, accostando l'auto, chiedo se posso scattarle una foto, una signora lungo la via non si scompone nemmeno per un attimo. Piuttosto è la domanda formulata con un certo qual timore a stupirla. 'Vuol farmi una foto? Certo che sì! Che problema c'è?', dice con le parole e lo sguardo.
Non è il caso di spiegarle di non azzardarsi a fare la mia stessa richiesta - affiancandosi in auto ad un estraneo su strada isolata e con accento straniero - dovesse mai trovarsi nei dintorni di Biella o Milano...
Anche le signore impegnate nei preparativi per una grande festa al centro di Hienghéne si fanno ritrarre volentieri e ci regalano tre decorazioni intrecciate con le foglie di palma.
Preparativi per una festa della comunità di Hyehen |
M.lle Lucie, sorridente autostoppista |
Foto e sorrisi al mercato coperto (Touho) |
Mercato a Tohuo |
Il tratto è abbastanza lungo. Ogni tanto compare qualcuno in mezzo alla campagna e lei puntualmente saluta sbracciandosi: si tratta sempre di uno dei suoi parenti! Lucie appartiene alla Tribù The Mouy /tièmuhi/. Facciamo anche noi una sosta fuori programma al mercato: è un tripudio di frutta e verdura, colori e sorrisi.
Quando arriviamo a Poindimiè il mercato sta invece volgendo al termine. Le signore kanak siedono all'ombra con le borse cariche di spesa.
In questo paesino minuscolo c'è un ufficio del turismo dove veniamo accolte dall'unico impiegato, un giovane francese che con estrema cortesia ci dà un sacco di informazioni sul territorio.
Ad una parete ci sono due poster con alcune specie di uccelli endemici dell'isola.
Sentire il canto degli uccellini all'alba e al tramonto è qualcosa di davvero speciale in Nuova Caledonia! I cori sono incantevoli. Sono uno dei più bei ricordi di viaggio insieme ai sorrisi della gente.
Dopo il mercato a Poindimié |
Grande cortesia all'ufficio turistico di Pondimié |
Sono sicura che il poeta Orazio avrebbe apprezzato questa 'terra fortunata' dove anche la natura sembra non sentire la necessità di difendersi, si possono persino abbracciare le araucarie e le mangrovie disegnano forme perfette di cuori e petali giocando col verde delle loro chiome.
Araucarie da accarezzare al Parco della Rivière Bleue. |
Il Cuore di Voh - Grande Terre |
P.S.: per ingrandire le foto e vederle in sequenza è sufficiente cliccarci sopra.
uno dei tuoi viaggi più belli
RispondiEliminavien voglia di partire subito
RispondiEliminagrazie,
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