mercoledì 13 aprile 2016

Una volta era meglio

"Una volta era meglio".
"Nonna, lo dici sempre. Cosa vuol dire?".
"Na vira** non c'era niente, ma eravamo felici".
"Davvero? Raccontami".
"Ci alzavamo alle quattro per essere in fabbrica alle sei. Si andava a piedi o in bici".
"Papà si sveglia alle otto, esce in auto, prende il caffè al bar e va al lavoro per le nove" ribatte il nipote.
"A pranzo mangiavo pane e cipolle e il dottore, in ottant'anni, mi ha vista soltanto quando è nato tuo padre".
"Maddai nonna! non hai mai fatto neppure un'esame? Oggi si fa prevenzione".
"Ai miei tempi non esistevano le vacanze. Finito il turno sui ring, si andava a lavorare la terra".
"Anche oggi, nonna, non è facile. Non trovo lavoro, lo sai...".

La donna alza lo sguardo cercando gli occhi del ragazzo.

Intercorre una pausa.

"Vuoi vedere che la memoria si prende gioco di me? Il tempo addormenta il dolore e fa indossare ai ricordi il vestito bello, della domenica. Come diceva la mia nonna... mi pare... viv al present che tut al rest l'è na perdita ad temp*”.



Anna

dal piemontese: *vivi il presente che tutto il resto è una perdita di tempo -  ** una volta

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