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La cappella è dedicata ai Santi Matilde, Francesco e al beato P.Giorgio Frassati |
Testo e immagini di Enea Grosso
"Viaggiai per giorni e notti/ per paesi lontani. /Molto spesi per vedere /alti monti, grandi mari./ E non avevo occhi per vedere /a due passi da casa / la goccia di rugiada /sulla spiga di grano.
(Rabindranath Tagore)
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Masserano visto da Rongio Inferiore |
A Masserano, due passi per tutti e per tutte le stagioni...
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Mostra Docbi al Palazzo dei Principi di Masserano (2009) |
Rongio è un fazzoletto di terra fortunato. Un territorio piccolo al quale sono legati i nomi di due persone speciali: Don Vittorino Barale (per quasi cinquant'anni parroco di Rongio, cui si deve la riscoperta della storia del Principato di Masserano, dell'"abundansia" e la valorizzazione dell'ara celtica) e Don Luigi Longhi (fondatore dei Raggi di Sole e dell'Aravecchia con sede principale a Vercelli). Entrambi riposano nel minuscolo cimitero della frazione, l'uno dirimpetto all'altro.
Passo ogni tanto in questo angolo di pace, camminando dal cuore del paesino verso Rongio Inferiore fino ad arrivare a "Molin Camillo"per poi ritornare lungo un breve sentiero nel bosco. Proprio a Rongio "Camillo", poco dopo il grande recinto dei pony e l'area giochi, inizia la zona della Via della Croce (e della più recente Via del Paradiso) creata grazie a Don Longhi in collaborazione con venti giovani artisti.
A me piace percorrerla partendo dalla scultura dell'Ultima Cena fino ad arrivare alla coloratissima Cappella della Trasfigurazione (in origine una falegnameria, poi legnaia donata alla comunità dell'Aravecchia dall'anziana proprietaria Matilde), i cui dipinti furono realizzati dal pittore d'icone Giuseppe Papetti a partire dal 1999, mentre era in corso la guerra del Kossovo.
Nel centro aureo della facciata - lo spazio del rosone - risplende la figura di Cristo in una nuvola azzurra. I discepoli Pietro, Gacomo e Giovanni - confusi e impauriti - si trovano sullo stesso livello di chi sale i tre gradini della chiesa. E' una facciata dorata e luminosa che trasmette gioia ed invita ad entrare. Anche le pareti laterali e interne sono dipinte. In tutte Gesù appare come un giovane uomo vigoroso e forte, autorevole e amorevole. Questa scelta in qualche modo mi fa venire in mente le tipiche croci armene, i katchcar, nei quali raramente si trova il Cristo crocifisso e sofferente e sono invece decorate con motivi floreali, foglie o disegni astratti.
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L'originale di questa natività si trova al Cremlino |
Lo stile della cappella dice chiaramente quanto Don Longhi fosse amante dell'arte e del bello.
Io l'ho visto per la prima (e penultima volta ) solo al funerale di Don Vittorino nella chiesa di Rongio. Com'è ovvio, l'altare era pieno di sacerdoti.
Al momento della predica ecco accostarsi al leggio un prete uguale identico a Babbo Natale: stessa stazza, stessi capelli bianchi e una lunga barba. Nel commosso silenzio iniziò a parlare in un sussurro. Fui così colpita dall'energia emanata dalla sua persona da chiedere a Sergio Marucchi (massimo esperto della storia di Rongio e di tutti o quasi i suoi segreti dopo Don Barale) chi fosse quel personaggio. E fu da lì che venni a sapere dei suoi 18 mesi trascorsi in un lebbrosario in Brasile, dell'Associazione Raggi di Sole (per genitori con figli e familiari morti prematuramente), della cooperativa per il recupero e l'impiego di giovani altrimenti senza futuro (in questo si dimostrò un formidabile datore di lavoro) e tanto altro ancora.
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La Via della Croce in autunno |
Facendo una passeggiata in quest'area, facilmente potrete incontrare due signore che costantemente la tengono in ordine. Sono le sorelle di Don Luigi, e sia da loro che da Sergio Marucchi potrete farvi raccontare la storia e ricordi di Rongio,
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Via della Croce, Anfiteatro, Settembre 2014- Inauguraqzione della Via del Paradiso a cura di Carla Crosio. |
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Via della Croce, Anfiteatro |
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Il ponte sul torrente Bisingana |
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Il Rio Bisingana davanti all'Anfiteatro | | |
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Via della Croce
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Via del Paradiso, inaugurata nel settembre 2014 |
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Il cimitero napoleonico |
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L'ara celtica |
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Masserano dal campanile di Rongio- Foto di Sergio Marucchi
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Masserano, Palazzo dei Principi, Mostra Docbi 2009 |
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Foto di Rolf Zaugg: Don Barale e Don Longhi
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Enea Grosso
Molto interessante1
RispondiEliminaDavvero interessante, grazie.
RispondiEliminaGrazie a voi!
RispondiEliminabel sito, dove si trova l' "ara celtica" ? grazie
RispondiEliminaGrazie! L'ara celtica si trova nel prato della chiesa di Rongio Superiore (la chiesa del falò, non la cappella a tinte vivaci con le icone). Si vede sulla sinistra quando si ė davanti all'ingresso.
RispondiEliminaUn vivo grazie per aver documentato questi luoghi, frutto dell'opera di una persona straordinaria, Don Longhi.
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