È fermo dinanzi ad una mensola in legno, ancorata al muro, di quelle che si utilizzavano come base di appoggio per scrivere messaggi, cartacei s'intende. Un pensiero al passato viene spontaneo, ma non dello stesso parere sarebbe lui, che si sta organizzando il lavoro per benino.
Le
cartoline da compilare sono allineate a destra. La mano
con la biro fra le dita ne afferra una e vi
ondeggia sopra per brevi istanti.
In
bella calligrafia immagino di leggere: “Cari saluti dal Sacro
monte”.
Risollevato
il cartoncino, mantenendo il dorso verso l'alto, lo sposta a
sinistra. L'operazione si ripete diverse volte, con il medesimo
garbo.
Quando
finisco la mia tisana, prima di allontanarmi, guardo ancora nella sua
direzione. E' sempre là, avvolto in un comodo maglione, alle prese
soltanto con quello che conta, senza premura.
testo e fotografia di Anna Arietti
riproduzione riservata
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Stupendo!!!!
RispondiEliminaPer un attimo , mi sono sentito trasportato nel soave silenzio della letteratura.... Sublime... Alex.
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