venerdì 4 marzo 2016






L'aria settembrina si sente nelle ultime ore della notte.

All'orizzonte il profilo scuro delle colline scema in un azzurro sobrio.

E' una musica lenta quella che il falco dirige, planando.

Il cielo si alza, il rosa si abbassa. La palla infuocata spunta dolce e impegna il palco. Le note dei colori percorrono rapidamente tutta la scala dei gialli.

L'aria si scalda. I fili d'erba s'indorano. Il mio viso si illumina.

Il maestro incalza il ritmo con un battito d'ali.

Il giorno è qui.

Attendo che cali il sipario e qualcuno dica:

"Grazie per la presenza. Il concerto è finito".

Ma questa è l'alba e domani si replica.



Anna

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