Tra l'inverno e la primavera del 2014 l'architetto Paola Romano ed Emanuela Maniscalco mi chiesero di suggerire loro delle frasi per decorare le pareti bianche della nuova sala da tè della pasticceria Maniscalco&Rainero di Campore (frazione di Vallemosso); così ne mandai loro alcune, non proprio a caso ma quasi, perché non avevo le idee chiare riguardo al progetto, e probabilmente nemmeno loro... finchè (presto) a Paola non venne l'idea di ricoprire i muri con una favola in cui c'entrasse la luna, dato che "Moon" era - ed è - il nome del lampadario da lei scelto per la saletta. Ed eccola qua.
(P.S.: durante l'estate 2016 - a qualche mese dalla pubblicazione di questo post - la fiaba è comparsa sulle pareti bianche della Saletta della Luna! Andate a leggerla coccolandovi con tè e pasticcini a Vallemosso).
La Luna e le Perle di Miele
La Saletta della Luna (Campore di Vallemosso) |
La Luna era triste.
Un
tempo, quando piangeva commossa e partecipe dei dolori umani, le sue lacrime si
mischiavano nel buio a quelle degli
uomini carezzando i loro occhi, e ciò bastava
a ripulirne gli animi. All’alba ci pensava poi il Sole ad asciugare i
residui di sconforto, se per caso ce n’erano ancora. Ma tutto ciò apparteneva
ad un’epoca d’oro, quando gli esseri umani avevano ancora la Luna nel cuore e credevano
nella magia del Cielo e della Terra.
Ormai
era tale la cortina di pensieri grigi e senza speranza che le lacrime di luna
non riuscivano più nemmeno ad oltrepassarla. E, se ci riuscivano, cadevano in
un vuoto indifferente e nessuno si accorgeva di loro.
La Luna era triste, sì, ma non si dava per vinta. E sentì che quella
forse era la notte che in cuor suo aveva immaginato tante volte.
Ecco
che d’un tratto un piccolissimo bagliore attirò la sua attenzione. Lo scorse a
fatica attraverso le nuvole nere e pesanti, e per veder meglio s’inchinò un poco
attraverso una fessura.
Il suo sguardo solcò il buio e le chiome degli alberi attirato da qualcosa che brillava per terra nel bosco ai margini di un villaggio. Erano lacrime…
Il suo sguardo solcò il buio e le chiome degli alberi attirato da qualcosa che brillava per terra nel bosco ai margini di un villaggio. Erano lacrime…
Lì
seduta sui gradini della mulattiera che ancor oggi collega Campore a Ferrere
c’era la piccola Lela in singhiozzi.
“Cosa
ti è successo, ragazzina?” le sussurrò piano per non spaventarla. Non erano più
i tempi in cui la gente parlava con la
Luna… Invece la giovane non si spaventò, anzi. Quella voce e la luce bianca la coccolavano come un
abbraccio soffice.
“ Re Gildo ha ordinato agli Alti Pasticceri Gianni e Salvatore di creare un dolce speciale per il compleanno della Regina Olimpia. Dev’essere un pasticcino piccolo ma resistente, morbido ma non fragile, in modo che non si sbricioli nelle bisacce dei commercianti di sete e spezie che da qui ripartono carichi di tessuti di lane pregiate. Il pasticcino viaggerà con loro verso paesi lontani e là dovrà portare il profumo dei nostri boschi e l’aroma delle nostre acacie e dei nostri castani. Per questo tutti – dagli inservienti ai mastri pasticceri - da settimane recano sempre con sé un vasetto di miele, per provare senza sosta mille combinazioni con tanti ingredienti diversi fino a trovare la formula magica che soddisfi il Re… Il Capo Pasticcere è disperato e quasi impazzito! Se entro la mezzanotte di domani non sarà trovata la ricetta giusta, sarà bandito dal Regno della Lana, e tutti noi con lui, senza lavoro e senza dimora. Ero disperata! Ma il tuo abbraccio mi ha dato una calma che non mi spiego, direi quasi… una gioia ! Grazie, Luna, grazie! Non importa come andranno le cose. Questa è una notte di bellezza, che meraviglia questi fiocchi …ma…piangi! Sono le tue lacrime! Piccola Luna, non piangere. Tieni, assaggia questo miele, a me non servirà, io sono l’ultima arrivata nella pasticceria reale, so a malapena distinguere lo zucchero dalla farina!”.
E rise serena aprendo il vasetto e porgendolo alla Luna, le cui lacrime continuavano a scendere e a tuffarsi in quell’oro e mischiandosi ad esso, come in una danza che sembrava non voler finire mai… E infatti non finì e continua ancora oggi.
Fu
da quella miscela d’oro e di luna che nacquero le Perle di Miele.
Si
dice che chi ha la fortuna di riceverle in regalo sia poi capace di sentire la
voce della Luna, e forse è davvero così… per chi crede nella magia e nella
bellezza del mondo.
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Gli "alti pasticceri" Gianni e Salvatore altri non sono che i fondatori della pasticceria, rispettivamente lo zio e il papà di Manuela.
Ho chiamato la Regina "Olimpia" pensando ad Olimpia Sella, cugina dell'entomologo Eugenio Sella e scopritrice nell'estate del 1854 del famoso coleottero (endemico delle Alpi Biellesi) che porta il suo nome: Carabus Olympiae, detto anche "scarabeo d'oro".
Del "Re Gildo" ho già scritto nel post di ieri a proposito dell'Oasi Zegna ...e non mi risulta che abbia mai fatto impazzire la vallata per un capriccio !
Se vi capiterà di passare da Vallemosso, vi propongo la passeggiata ad anello (lungo la strada asfaltata, ma tranquilla) da Campore a Valle San Nicolao. Deviando al ritorno verso Frazione Ferrere, troverete la mulattiera - citata nella favola - un tempo utilizzata dagli operai della zona per recarsi al lavoro nelle fabbriche vicine, quando nella vallata era fiorente la produzione di tessuti pregiati e la disoccupazione era un dato pressoché sconosciuto. La pasticceria è un ottimo punto di partenza e soprattutto di arrivo.
Manuela Maniscalco mi raccontava che qualche anno fa era stata lanciata l'iniziativa di creare un pasticcino con prodotti biellesi, quali il miele di castagno e la melata; purtroppo, con lo scoglimento della Comunità Montana, anche il progetto è lentamente naufragato...come quello di decorare le pareti bianche con la favola ( almeno per ora!). Ma le "perle di miele" sono una dolce realtà; e per sapere se portino fortuna e se abbiano o meno il potere di farvi sentire la voce della Luna...non vi resta che provarle, accompagnate da un tè o da un buon bicchiere di vino !
(Testo e immagini di Enea Grosso)
https://www.baffidigatto.com/2017/03/la-saletta-della-luna.html (un post di Anna Arietti sulla Saletta della Luna di Campore)
https://www.baffidigatto.com/2017/03/cento-ne-pensava-e-mille-ne-faceva.html (un articolo di Anna Arietti su Salvatore Maniscalco, dell'omonima pasticceria).
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Gli "alti pasticceri" Gianni e Salvatore altri non sono che i fondatori della pasticceria, rispettivamente lo zio e il papà di Manuela.
Ho chiamato la Regina "Olimpia" pensando ad Olimpia Sella, cugina dell'entomologo Eugenio Sella e scopritrice nell'estate del 1854 del famoso coleottero (endemico delle Alpi Biellesi) che porta il suo nome: Carabus Olympiae, detto anche "scarabeo d'oro".
Del "Re Gildo" ho già scritto nel post di ieri a proposito dell'Oasi Zegna ...e non mi risulta che abbia mai fatto impazzire la vallata per un capriccio !
Se vi capiterà di passare da Vallemosso, vi propongo la passeggiata ad anello (lungo la strada asfaltata, ma tranquilla) da Campore a Valle San Nicolao. Deviando al ritorno verso Frazione Ferrere, troverete la mulattiera - citata nella favola - un tempo utilizzata dagli operai della zona per recarsi al lavoro nelle fabbriche vicine, quando nella vallata era fiorente la produzione di tessuti pregiati e la disoccupazione era un dato pressoché sconosciuto. La pasticceria è un ottimo punto di partenza e soprattutto di arrivo.
Manuela Maniscalco mi raccontava che qualche anno fa era stata lanciata l'iniziativa di creare un pasticcino con prodotti biellesi, quali il miele di castagno e la melata; purtroppo, con lo scoglimento della Comunità Montana, anche il progetto è lentamente naufragato...come quello di decorare le pareti bianche con la favola ( almeno per ora!). Ma le "perle di miele" sono una dolce realtà; e per sapere se portino fortuna e se abbiano o meno il potere di farvi sentire la voce della Luna...non vi resta che provarle, accompagnate da un tè o da un buon bicchiere di vino !
(Testo e immagini di Enea Grosso)
https://www.baffidigatto.com/2017/03/la-saletta-della-luna.html (un post di Anna Arietti sulla Saletta della Luna di Campore)
https://www.baffidigatto.com/2017/03/cento-ne-pensava-e-mille-ne-faceva.html (un articolo di Anna Arietti su Salvatore Maniscalco, dell'omonima pasticceria).
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