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venerdì 4 marzo 2016

Da Andersen al mercato di Novara

Hans Christian Andersen - Fiabe e Storie- Feltrinelli


"Tante domande nella nostra epoca indaffarata in cui la poesia rappresenta quasi un ostacolo, e dove si sa chiaramente che molte cose "immortali" che i poeti di oggi scrivono, forse un giorno esisteranno solo come scritte a carbone sulle mura della prigione [...]. 
La poesia deve dare una mano almeno a fare da stoppaccio nelle lotte fra partiti dove il sangue e l'inchiostro scorrono! [...]
Ci sono ancora persone che nel loro "lunedì libero" sentono bisogno di poesia e certamente, quando percepiscono il ronzio spirituale nelle loro rispettive parti più nobili, mandano un corriere in libreria e comprano quattro scellini interi di poesia, la più consigliata; alcuni si accontentano di ciò che possono ottenere in più, oppure sono soddisfatti di leggere un brandello sul cartoccio dell'erbivendolo; è più economico, e nella nostra epoca indaffarata bisogna tenere conto dell'economicità. [...]
[...] che cos'è la poesia? Queste echeggianti proiezioni di sentimenti e pensieri sono soltanto vibrazioni e movimento dei nervi ! Tutto l'entusiasmo, la gioia, il dolore, anche il desiderio materiale sono, dicono i dotti, vibrazioni dei nervi. Ciascuno di noi è...un suono di corde.
Ma chi tocca queste corde? Chi le fa vibrare e tremare? Lo spirito, lo spirito della divinità invisibile, che attraverso di esse fa risuonare la sua emozione, il suo stato d'animo, che vengono compresi da altri suoni di corde, cosicchè risuonano in toni che si fondono e nelle forti dissonanze del contrasto. Così era, così sarà nell'avanzare della grande umanità nella coscienza della libertà!".

(H. C. Andersen - traduzione di Bruno Berni - Universale Economica Feltrinelli))

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Ho ricordi un po' vaghi del viaggio in Danimarca da bambina coi miei genitori, in auto. Ricordo due settimane di pioggia e cielo grigio  -  in piena estate  - lo zoo  e la grande statua  di un  signore elegante  dai pantaloni un po' lisi e lucidi proprio all'ingresso del Parco Tivoli. 
Ho bene impressa nella memoria la mia foto sulle ginocchia di Andersen! Come anche la giornata spesa tra gli intrattenimenti del parco. 

Il brano riportato sopra è tratto da "La musa del nuovo secolo".
 Il libro si è aperto a caso quasi subito lì, mentre ero alla ricerca della Sirenetta - ho una foto anche con lei, ovviamente! - e del Brutto Anatroccolo in versione originale (ho il vizio di non usare fin da subito l'indice, tanto comodo, ordinato... la mia mente procede a modo suo, segue sentieri secondari e  disordinati, invita mani e occhi ad avventurarsi tra le pagine confidando nella buona sorte, e solo dopo ripetuti tentativi "cede" alle vie lineari e logiche). 
Vedendo le righe di Andersen  di coloro  che "sono soddisfatti di leggere un brandello sul cartoccio dell'erbivendolo", mi è venuto in mente che al mercato di Novara succede qualcosa di simile.
Cercate il banco del formaggio di Vittorio Valenta e suo fratello. 
La confezione delle vostre fette di toma e fontina( di primissima qualità...il banco è una boutique di formaggi e salumi)  sarà quasi sempre accompagnata da un "piccikino", un bigliettino con una frase preparata da Vittorio. 
L'attività artistica di questo ambulante fuori dagli schemi  non si limita ai "piccikini", ormai famosi a Novara. 
"Arpa di sera, belcanto si spera" è uno spettacolo firmato da lui e dal notissimo trasformista Arturo Brachetti. Così è descritto lo spettacolo sulla locandina:""vocalizzi, arpeggi e amenità - per una cantante (lirica ma non troppo) e un arpista (senzapostrofo)". Senz'apostrofo perchè Vittorio Valenta è un diplomato valente arpista.
  
 
Ho rincontrato Andersen stavolta in Spagna, a Malaga

P.S. del 3 Agosto 2018:
oggi Vittorio Valenta e suo fratello hanno un negozio che ha conservato nel nome il ricordo del banco al mercato, BANCO 29 - CIBI DIVERSI. I "piccikini" vi aspettano lì.