“Degli uomini si deve dire poco; delle donne assolutamente nulla”, questo è il detto che circolava tempo addietro, ma è sempre stato così?
Nel testo “Eva Sella e la sua scuola”, Piera Vaglio Giors tratteggia un profilo femminile decisamente innovativo rispetto al ruolo che la donna aveva nella società di fine Ottocento.
“L’idea di scrivere un libro su Eva Sella, figlia dello statista Quintino Sella, nasce da una ricerca elaborata in precedenza, ‘Donne e uomini tra le righe’ – spiega -. Ho trovato la figura di Eva Sella molto interessante perché nella vita ha raggiunto un obiettivo decisamente alto, il diploma di liceo classico. Siamo nel 1886, un traguardo inconsueto a quel tempo, al quale si aggiunge in seguito la frequenza di corsi universitari, anche se non testimoniati dalla scuola, ma riportati nei documenti. Infine, Eva Sella diventerà direttrice scolastica di una struttura destinata poi a portare il suo nome, in quanto morirà molto giovane, all’età di appena 32 anni. Ho cercato di recuperare la figura, in quanto con il suo spirito ha saputo fronteggiare i pregiudizi dell’epoca, che consideravano la donna inadatta allo studio. Quella di Eva Sella è stata certamente una presa d’atto coraggiosa di cui hanno beneficiato le generazioni femminili successive, aprendo a opportunità culturali e lavorative importanti. Il testo nasce da questi presupposti che ritengo meritevoli di attenzione”.
L’autrice, Piera Vaglio Giors, è docente di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico di Cossato, l’Istituto di Istruzione superiore del Cossatese e della Valle Strona. Ha tenuto lezioni di “Storia di genere e delle donne” al Dipartimento di Storia della facoltà di Lingue e Letterature straniere all’Università degli Studi di Torino ed è autrice di diversi testi. “Mi sono sempre interessate le figure femminili e i movimenti in cui le protagoniste sono le donne – aggiunge -. La storia di Eva Sella in particolare delinea la Biella di fine Ottocento, indaga sulle istituzioni educative italiane ed europee e sui movimenti femminili in formazione. La storia è di interesse internazionale ed essendo ricca di riferimenti al territorio in cui la donna ha vissuto, anche molti Biellesi potranno ritrovarsi – conclude -. L’attualità del testo si trova proprio nella descrizione di uno spaccato di vita di fine Ottocento sulla scuola, che volendo potrebbe ancora aprire nuove indagini”.
Il testo è stato presentato dalla professoressa all’Accademia delle Scienze di Torino lo scorso maggio e a ottobre è stato proposto al Museo del territorio di Biella. È edito dall’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, comitato di Biella, con la Fondazione Sella onlus ed è reperibile presso la Fondazione stessa, oppure alla libreria Arcadia di Cossato.
testo di Anna Arietti
fotografia messa a disposizione dalla professoressa Piera Vaglio Giors
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