sabato 12 marzo 2016

C'è la festa in paese



"C'è la festa in paese. Non esci oggi?". 

"No, sono uscito ieri" risponde svogliatamente il figlio, smanettando sul tablet.

"Penserai mica di startene tutto il giorno in casa? Con questo sole!"

Cala il silenzio. La pazienza della madre è già minata. Il ragazzo stravaccato sulla sedia avverte i sintomi di insofferenza e con un tono di voce basso e biascicato pronuncia un "non ho voglia".

"Almeno spegni tutti quegli aggeggi e trovati un impegno più sensato", sbotta la donna.

Nel mentre, dal corridoio, si sentono dei passi rotondi, goffi. E' il padre, in pantofole, che si avvicina alla cucina e con il solito fare accondiscendente, da saggio consumato, aggiunge: "La mamma ha ragione".

Il ragazzo, zampettando scalzo, si defila nella sua stanza, si tuffa sul letto, riprende a scorrere il video con le dita, uno dei tanti di cui si circonda, e, forse, pensa. Nella sua testa ronzano quelle parole scomode dette dai "due vecchi", quando un "bip" lo riporta a maneggiare frettolosamente lo smartphone. E' il messaggio di un amico: "Che fai? vieni? Vado in piazza". Senza convinzione, le dita del giovane si muovono veloci sulla tastierina. Parte un secco "arrivo".

A Trivero la festa di mezza estate porta un bel fermento. 

A casa, cenando, il ragazzo si racconta, è divertito. L'amico gli ha piazzato una bomba d'acqua ghiacciata giù per la schiena; lui gli ha reso il ben servito assestando una secchialata alle gambe, altrettanto gelida, e ha conosciuto una nuova ragazza.

La madre, dando le spalle al tavolo, lancia al marito un'occhiata soddisfatta.

Anna Arietti

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