Albeggia appena. Corinna si crogiola fra le lenzuola.
"Da tempo non sentivo il corpo tanto leggero e la mente limpida. Concedermi questo soggiorno alla residenza idroterapica è stata pura saggezza", bisbiglia fra sé.
Il profumo di caffè sale le scale e arriva al suo naso. La stuzzica.
La grande finestra con le tende bianche si affaccia sulle colline e porta lo sguardo giù in pianura e oltre. In lontananza si scorgono anche gli Appennini. "E' tutto così incantevole", sussurra ancora.
"Da tempo non sentivo il corpo tanto leggero e la mente limpida. Concedermi questo soggiorno alla residenza idroterapica è stata pura saggezza", bisbiglia fra sé.
Il profumo di caffè sale le scale e arriva al suo naso. La stuzzica.
La grande finestra con le tende bianche si affaccia sulle colline e porta lo sguardo giù in pianura e oltre. In lontananza si scorgono anche gli Appennini. "E' tutto così incantevole", sussurra ancora.
Fatta la doccia e indossate le scarpe sportive, Corinna insegue l'aroma.
Le scale in pietra e legno scuro di Oropa Bagni hanno il loro fascino. Eleganti e discrete, sembrano di velluto. La sala per la colazione è in gran forma. Impossibile ignorarne i colori, di memoria lontana. Le tonalità delle pareti sfumano dall'arancio al giallo, al rosa. I tavoli apparecchiati nei dettagli attendono gli ospiti. Tutto è perfetto, preludio di una buona giornata.
Sorseggiando il caffè, Corinna sceglie di non sedersi; si affaccia ad una finestra, aperta. Oltre il vetro decorato osserva il giardino umido, odora di muschio e di rose. Un temporale dispettoso nella notte ha fatto impazzire la natura.
All'improvviso un flebile tintinnio in lontananza, forse il suono di una sveglia, la desta. Apre un occhio, poi anche l'altro, si guarda intorno; è consapevole di aver vissuto il più bel sogno di sempre.
Le scale in pietra e legno scuro di Oropa Bagni hanno il loro fascino. Eleganti e discrete, sembrano di velluto. La sala per la colazione è in gran forma. Impossibile ignorarne i colori, di memoria lontana. Le tonalità delle pareti sfumano dall'arancio al giallo, al rosa. I tavoli apparecchiati nei dettagli attendono gli ospiti. Tutto è perfetto, preludio di una buona giornata.
Sorseggiando il caffè, Corinna sceglie di non sedersi; si affaccia ad una finestra, aperta. Oltre il vetro decorato osserva il giardino umido, odora di muschio e di rose. Un temporale dispettoso nella notte ha fatto impazzire la natura.
All'improvviso un flebile tintinnio in lontananza, forse il suono di una sveglia, la desta. Apre un occhio, poi anche l'altro, si guarda intorno; è consapevole di aver vissuto il più bel sogno di sempre.
Anna Arietti
(testo e fotografia)
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